Basta spendere soldi per un cavo USB (di marca), ora puoi sempre rimediare con un test semplice per evitare che si rompa definitivamente.
Chi più spende, meno spende. Più che un proverbio o un consiglio, un diktat in quest’era un po’ tech un po’ smart, soprattutto quando si parla di un gadget che ha fatto storcere il naso perfino ad Apple, costretto un anno fa a mandare in pensione il connettore lightning per il cavo USB-C, per volere dell’UE.
Comprare connettori “usa e getta”, che si rompono o mal funzionano dopo neanche una decina di ricariche è quanto di più dannoso possa esistere per uno smartphone: surriscaldano e rovinano la batteria, che ovviamente dura di meno e sostituirla non è affatto conveniente.
Meglio comprare un cavo USB come si deve, alla fine non costa neanche tanto di più rispetto a quelli commerciali. Ma quando questo è rovinato? Ebbene, si può rimediare ed evitare che si rompa definitivamente. Basta un test che ti svelerà il trucco.
La riparazione di cavo, sempre di qualità e non “usa e getta” è più di un semplice di quanto si possa immaginare. Che tu abbia a che fare con un cavo di ricarica sfilacciato o del filo danneggiato, è in pratica lo stesso, unisce l’utile del risparmio e della prevenzione degli sprechi al dilettevole del fai-da-te. Si parte dalla sicurezza: bisogna assicurarsi che il filo sia scollegato da qualsiasi fonte di alimentazione.
Dopo aver esaminato il filo e identificato il danno, bisogna rimuovere la sezione danneggiata, usando magari uno spellafili, quindi utilizzare un saldatore per coprire intrecciati. Lasciare raffreddare e solidificare. Le alternative, comunque non mancano. A seconda del danno potrebbe bastare un po’ di nastro isolante, l’importante è non lasciare cavi vi siano cavi esposti o collegamenti allentati. Il test di funzionalità, collegando il filo a un ambiente sicuro, darà la sentenza sul tuo lavoro. Ovviamente la riparazione di un cavo USB rovinato è da “copia e incolla” per tutti gli altri cavi.
C’è una soluzione leggermente più costosa usando la guaina termorestringente. Che permette di riparare un cavo smartphone danneggiato o un cavetto USB rovinato in maniera più raffinata e duratura. Anche il Sugru, una particolare colla malleabile è una soluzione ideale, oppure si possono acquistare dei proteggi cavo, piccoli inserti in plastica pensati appositamente per rafforzare la parte terminale del connettore, ne vale la pena perché alla fine c’è sempre la legge suprema: chi più spende, meno spende.
Infine, per riuscire a riparare il cavo USB senza spendere nemmeno un euro, si può optare per una vecchia molla di penne a scatto. Sarà sufficiente avvolgerla intorno al filo per renderlo subito più resistente.
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