La chat condominiale è sicuramente molto comoda ma ci sono alcune cose che la legge vieta di scrivere qui sopra: ecco cosa.
Su WhatsApp abbiamo decine e decine di chat di gruppo in cui ci scambiamo ogni giorno tantissimi messaggi (che sia quello con la famiglia, con i colleghi di lavoro, con gli amici della palestra). Ma c’è chi usa questo comodo strumento anche per conversare con gli altri condòmini.
È qui che ci si scambia orari e date delle riunioni condominiali, magari si fa qualche lamentela, ci si scambia gli auguri delle feste più importanti e tanto altro. Ma c’è qualche limite: infatti la legge vieta di scrivere qui sopra di alcuni argomenti.
Non puoi scrivere queste cose nella chat condominiale: ecco cosa
Anche se queste chat condominiali, create tanto dai condòmini stessi quanto dall’amministratore di condominio, sono molto comode perché appunto ci si può scrivere in modo tempestivo, nascondono delle importanti implicazioni legali.

Soprattutto nell’ambito della protezione dei dati personali (privacy), secondo il Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Quindi, su una chat condominiale non si possono condividere determinate informazioni proprio perché non è una semplice chiacchierata tra amici. Comunicare dei dati che non si potrebbero comunicare, può avere possibili conseguenze legali.
Quindi ci sono cose di cui si può scrivere e altre che sono vietate nelle chat condominiali. In particolare, proprio per non violare il GDPR o avere possibili sanzioni o richieste di risarcimento danni, fra le altre cose, non si possono scrivere:
- informazioni sulle morosità dei condòmini: anche se il condòmino ha diritto a conoscere, dall’amministratore, lo stato dei pagamenti degli altri residenti, non è possibile indicare chi non ha versato le quote condominiali, a quanto ammonta il debito, o sollecitare pubblicamente i pagamenti in chat. L’amministratore deve gestire tali morosità con comunicazioni individuali e riservate
- dati sulla salute: le informazioni su malattie, disabilità, condizioni mediche dei condòmini o loro familiari non possono essere diffuse
- situazioni personali delicate: problemi familiari, difficoltà economiche, questioni lavorative, orientamenti religiosi, politici o sessuali
- informazioni non pertinenti alla gestione condominiale: pettegolezzi, giudizi personali non legati a fatti condominiali oggettivi, informazioni private apprese in altro modo.
Inoltre, in una chat condominiale è sempre importante non usare un linguaggio offensivo, insulti, minacce o fare accuse infondate che possono avere conseguenze legali. Si può essere innanzitutto chiamati a risarcire il danno all’onore e alla reputazione della persona offesa. Inoltre, scrivere messaggi offensivi in un gruppo può integrare il reato di diffamazione.
Infine, bisogna sempre ricordare che il condòmino deve essere informato prima di essere aggiunto in un gruppo WhatsApp o su Telegram perché gli altri partecipanti vedranno il suo numero di telefono. Inoltre, lo stesso ha il diritto di uscire dal gruppo in qualsiasi momento o di chiedere di essere rimosso.