La proposta dell’Unione Europea per Chat Control, l’uso dell’AI contro la pedopornografia, è stata approvata: il controllo di SMS ed e-mail verificherà la presenza di contenuti illegali, ma la maggioranza dei cittadini europei è contraria.
Chat Control è la proposta europea che prevede norme per il controllo automatico di chat e messaggi, che consente ai provider di posta e chat di implementare l’uso di AI per individuare automaticamente la presenza di contenuti o riferimenti a materiali pedopornografici e all’adescamento di minori: e-mail, SMS e chat saranno controllati per prevenire gli abusi sui minori e la diffusione di contenuti illegali.
La Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo ha approvato la proposta di regolamento, con 54 deputati europei favorevoli e 12 contrari. Passerà al voto del Parlamento europeo tra luglio ed agosto. La normativa nasce dal bisogno di fornire ai provider un regolamento più preciso sulla prevenzione degli abusi: le collaborazioni con le forze dell’ordine esistenti avvengono su base volontaria e senza indicazioni sul rispetto della privacy degli utenti.
Tuttavia, è proprio la questione della privacy che ha provocato la forte opposizione del Partito Pirata Europeo: il deputato europeo Patrick Breyer si è schierato contro la proposta ed ha denunciato l’impiego dell’intelligenza artificiale per il controllo delle conversazioni, che costituirebbe una violazione della privacy dei cittadini.
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Se il regolamento è stato proposto con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza online, l’approvazione di LIBE ha suscitato dubbi e preoccupazioni riguardo la privacy degli utenti e l’accuratezza della tecnologia impiegata: un’intelligenza artificiale, dichiara Breyer, è soggetta ed errori, e il rischio di segnalazioni di video, foto e testi alle forze dell’ordine senza un’adeguata verifica umana compromette l’integrità della proposta.
Gli algoritmi di ricerca avranno alcun tasso di errore massimo applicato. Anche le comunicazioni protette da segreto professionale di avvocati e medici saranno sottoposte ai controlli automatici, e la polizia non sarà tenuta a pubblicare statistiche sul numero di false segnalazioni. Chat Control, continua Breyer, è una “sorveglianza di massa in tempo reale privatizzata” che potrebbe incriminare ingiustamente cittadini innocenti e privare le vittime di abusi perderanno di canali sicuri per la consulenza.
Breyer non è il solo ad esprimere la propria opposizione. A Marzo, YouGov ha condotto un sondaggio su 10.000 cittadini europei: mentre una minoranza del 10% si è riservata dei dubbi, e il 18% si è espresso a favore della proposta, una maggioranza del 72% si è dichiarata contraria a Chat Control. Degli intervistati, 1.016 sono italiani, di cui 673 contrari.
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