Ha fatto rumore sin dalla sua nascita ChatGPT, soprattutto per quella utile e perversa visione di un dialogo continuo e alla pari fra bot ed esseri umano, che affascina e spaventa allo stesso tempo.
Il chatbot di OpenAi è entrato in tackle online, in perfetto stile Elon Musk, anche se l’ex numero uno al mondo per fatturato pur fondando OpenAI insieme a Sam Altman, adesso ne è fuori, un semplice investitore. Chatbot è andato avanti serenamente senza Elon Musk, continuando a spaccare in due critica, media di settore, semplici persone riluttanti al concept che un’Intelligenza Artificiale possa essere alla pari, se non superiore, a un essere umano.
Con ChatGPT-4, OpenAI ha alzato notevolmente l’asticella, diminuendo le “allucinazioni” del suo bot, ora capace di osservare, interpretare ed estrapolare un testo da semplici immagini, ma aumentando le fazioni dei favorevoli o contrari. I primi vedono in ChatGPT-4 uno strumento che segna il nuovo che avanza, sviluppo e progresso, semplificazioni di problemi di vita quotidiana con l’aiutino dell’Intelligenza Artificiale, sempre più un nostro alleato. Per i secondi un nemico da combattere, perché in un futuro prossimo potrebbe addirittura superarci, togliendoci perfino il lavoro.
In questa dottrina super divisa, l’Italia per il momento si è schierata dalla parte dei contrari. O meglio, di coloro che diffidando, hanno bloccato ChatGPT. Informazioni non sempre corrispondenti a dati reali (le famose allucinazioni) assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti, se non un superficiale “il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni”, sicurezza e privacy a rischio: con queste motivazioni il Garante italiano ha bloccato il chabot di OpenAi in Italia, almeno fino quindi l’azienda (perché tale sta diventando con le sue versioni a pagamento) non comunicherà le misure intraprese per le richieste nostrane, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.
Ma dalla chiusura (fino a fine mese) all’apertura, il passo è breve. O almeno dovrebbe esserlo, stando all’ultimo summit, da remoto, fra le parti. Il Garante ha ribadito che non c’è nessun ostracismo nei confronti dell’Intelligenza Artificiale di OpenAI, tutt’altro: l’importante restano informativa, il trattamento dei dati personali e l‘addestramento degli algoritmi con i dati degli utenti.
Anche OpenAI parte sempre dalle sue convinzioni, quello di non invadere nessuna privacy, ma ha ammesso che migliorerà la sua esperienza. In tal senso va inquadrato Bug Bounty, un programma che offre una ricompensa fino a 20mila dollari, per chiunque scovi bug e vulnerabilità su ChatGPT. La sensazione è che dopo il 30 aprile si aprirà al nuovo che avanza.
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