Tutto cambia, in questi anni di rivoluzioni digitali è stato sempre molto chiaro e ora è anche la volta di ChatGPT che sta letteralmente spopolando.
La startup creata da Elon Musk e Sam Altman arriva al giro di boa e diventa a pagamento. Viene messa la prima pietra verso un futuro che potrebbe realmente essere un cambiamento abissale per tutti.
Dopotutto, c’era da aspettarselo. Se un sistema funzioni, se tutti lo vogliono e tutti lo usano, prima o dopo è ovvio che la via è quella di trovare un modo per guadagnarci e anche tanto.
ChatGPT: la novità per gli utenti
ChatGPT è un algoritmo che funziona come chatbot, in sostanza permette di conversare con le persone, basandosi su dei dati molto specifici. Questo potrebbe essere essenziale non solo come motore di ricerca del futuro, come lo è oggi Google Search, ma potrebbe diventare anche un motore fondamentale per tantissime altre applicazioni.
Infatti il sistema non solo è in grado di rispondere ma lo fa in modo particolare, ad esempio creando dei contenuti testuali originali. Attraverso l’analisi e la miscelazione di varie fonti, genera un testo. Chiaramente per il momento ci sono dei limiti, da un lato la lentezza del sistema, dall’altra la necessità comunque di seguire una persona fisica, un utente che dirige le richieste.
Quanto costerà il nuovo servizio
Tuttavia i suoi sviluppatori non hanno perso tempo e quindi hanno già pensato alla versione professional che sarà più veloce e quindi efficiente. OpenAI parla di una lista d’attesa per poter accedere a questo sistema avanzato. Sarà possibile compilare un modulo online e quindi si conoscerà il prezzo mensile.
Non ci sono ancora tutti i dettagli e probabilmente si potrà iniziare con un primo test gratuito solo per alcuni utenti. Si tratta comunque di un procedimento finalizzato a sviluppare un’offerta commerciale che sarà valida e interessante ma comunque decreterà una svolta.
Microsoft si appresta a investire ben 10 miliardi di dollari in OpenAI quindi su tutti quelli che sono gli algoritmi, non solo ChatGPT, questo per integrare probabilmente proprio nella suite Microsoft 365 questi servizi. Ovviamente anche questo avrà una diretta ripercussione su quello che si andrà a pagare per la licenza futura del servizio.
Una novità che lascerà molti senza parole ma che fa comprendere anche la portata del fenomeno e gli sviluppi futuri sul mondo online e quindi anche per i campi di interesse relativi.