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Come condividere file, foto e musica con Android

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Android per principianti: come condividere file con Android: Grazie alla connettività offerta dagli smartphone, tablet e ogni altro dispositivo dotato del sistema operativo Android, condividere le proprie foto, appunti, filmati, contatti e fil

 A questo punto, le opzioni base per la condivisione di file verso Android o altri dispositivi risultano abbastanza chiare, ma non rappresentano l’unica soluzione. Sul Play Store, infatti, vengono commercializzate una varietà di applicazioni, che oltre a supportare la condivisione dei file, offrono numerose funzionalità:

– Superbeam: nessuna connessione internet? Nessun problema. Superbeam per Android sfrutta la tecnologia Wi-Fi Direct per scambiare i file con un altro dispositivo Android, e supporta file di ogni tipo e dimensione.
Grazie alla possibilità di accoppiare i due dispositivi tramite un codice QR, o tramite tecnologia NFC, Superbeam risulta semplice ed intuitivo, in quanto permette di trasferire i file selezionati con un semplice slide.

– Portal: se l’invio dei file non risulta abbastanza intuitivo con le applicazioni sopra citate, Portal si pone come l’applicazione più veloce ed intuitiva fra le sue concorrenti.
Anche quest’app sfrutta la scansione del codice QR per accoppiarsi ad un altro telefono e permette di inviare ogni tipo di file senza la necessità di avere una connessione ad internet.
Portal, inoltre, permette una gradevole gestione delle cartelle, dove si possono organizzare i propri scatti o la propria musica. In generale, quest’applicazione è fortemente consigliata a chi interessa interessa solo la condivisione dei file, senza troppi impicci.

– BitTorrent Sync: a primo impatto può sembrare un’applicazione per il traffico P2P, ma in realtà si dimostra uno strumento potente e dotato di buone funzionalità.
L’applicazione genera un codice a barre che dovrà essere scansionato dal dispositivo destinatario, per avviare la trasmissione.
BitTorrent Sync risulta ideale per l’invio di foto e video con alte dimensioni.

– AirDroid: chi, oltre alla condivisione, è alla ricerca di uno strumento versatile per la gestione dei propri file personali, deve assolutamente possedere AirDroid sul proprio dispositivo.
AirDroid ha la capacità di rilevare automaticamente le impostazioni della rete domestica. Infatti, accedendo da qualsiasi browser, si può navigare nella memoria interna del proprio smartphone, effettuando varie operazioni, come la copia dei file, la gestione delle cartelle e anche la riproduzione di contenuti multimediali.
AirDroid, inoltre, rappresenta l’unica applicazione in grado di trasferire i pacchetti APK, come quelli scaricati da fonti terze.

– Xender: l’unica alternativa valida ad AirDroid è rappresentata da Xender. Quest’app, infatti, sfrutta le stesse capacità di rilevare le impostazioni della rete locale e offre un’interfaccia utente molto pratica ed intuitiva.
La differenzia più marcata, rispetto ad AirDroid, risiede nella gestione dei file, in quanto non sono ordinati in base alle cartelle di sistema, ma tramite apposite categorie offerte dall’applicazione stessa.
Inoltre, altre funzionalità aggiuntive di Xender, sono la possibilità di scansionare una memoria esterna (SD), per rivelare tutti i file, e la possibilità di connettersi fino a un gruppo quattro dispositivi contemporaneamente.
Con il progresso digitale che stiamo vivendo, in cui la maggior parte dei dispositivi elettronici sono dotati sempre più di maggior connettività, dover collegare fisicamente il dispositivo Android al PC risulta un operazione abbastanza obsoleta. Fortunatamente, i terminali più recenti dispongono di numerosi protocolli di trasmissione, che sfruttano la tecnologia Wireless, Bluetooth e la più recente NFC.

Quest’ultime, in particolare, non solo permettono di trasferire i file al PC con il semplice tocco di un dito, ma consentono anche lo scambio con tutti i dispositivi Android supportati.

– NFC: Qualsiasi dispositivo con Android 4.1, o successivo, dotato di un chip NFC all’interno, può inviare file tramite l’utilizzo di Android Beam, una funzione integrata in tutti i sistemi Android.
Per avviare la trasmissione, basta abilitare la tecnologia NFC su entrambi i terminali, aprire un qualsiasi file, come una foto o un documento di testo, e posizionare i dispositivi schiena contro schiena. Una piccola vibrazione avviserà l’utente che è in corso la condivisione.
Questa nuova tecnologia, però, risulta molto versatile per varie operazioni come, ad esempio, la possibilità di pagare direttamente con lo smartphone, ma non risulta l’ideale per l’invio di file di grosse dimensioni. Inoltre, non tutti i file si possono inviare e la trasmissione può avvenire solo fra due terminali Android.

– Bluetooth: Anche gli smartphone meno recenti e costosi dispongono dell’hardware bluetooth integrato. La tecnologia Bluetooth ha riscosso un ampio successo, soprattutto nel settore mobile, poichè permette la condivisione di file in modalità wireless, in maniera semplice e veloce.
Grazie alla diffusione di questa tecnologia, inoltre, è possibile contare su un’ampia compatibilità con i dispositivi disponibili in commercio.
Per avviare una trasmissione di file tramite bluetooth, nei sistemi Android, bisogna selezionare il file da inviare(come foto, video, documenti o contatti) e navigare fino alle opzioni di condivisioni, fra le quali la sigla Bluetooth risulta in primo piano.

– Mail: Qual è l’unico modo per inviare (senza cavi) un file da uno smartphone ad un altro, senza aver bisogno di un’applicazione specifica? Ancora una volta la classica posta elettronica viene incontro ai nostri problemi.
Tramite e-mail, infatti, è possibile condividere un file allegandolo al corpo della mail, con la possibilità di inviarlo a qualsiasi dispositivo.
Per farlo, basta accedere all’applicazione predefinita di Android per la gestione delle mail, allegare il file (bisogna porre attenzione a non superare la dimensione massima supportata dal gestore di posta elettronica), e inviarlo all’indirizzo di posta elettronica destinatario.
Nonostante la posta elettronica sia il mezzo digitale più utilizzato al mondo, non è molto apprezzata dagli utenti, nonostante l’affidabilità dello strumento.

Il metodo più comune per archiviare e organizzare i propri file personali è quello di trasferirli sul proprio PC, preservando così anche lo spazio libero del telefono.

Per farlo non occorre altro che un cavo USB, che solitamente è lo stesso che si utilizza per ricaricare lo smartphone.
Per prima cosa bisogna collegare lo smartphone ad una porta USB del proprio computer ed attendere che il dispositivo venga riconosciuto. In caso contrario, bisogna installare manualmente i driver che sono stai forniti nella confezione del terminale.

Ad installazione terminata, dovrebbe aprirsi automaticamente la finestra principale che mostra la memoria utilizzata dal dispositivo, dove sono contenuti i propri documenti, foto, filmati, file condivisi, registrazioni, note e quant’altro. Si può accedere alla memoria del dispositivo anche da “Risorse del computer” se si utilizza Windows 7, o da “Esplora File” se si utilizza una versione di Windows superiore.

A questo punto si ha il controllo completo della memoria del proprio dispositivo e si possono trasferire i file sul proprio PC trascinandoli direttamente sul desktop, o in qualsiasi altra directory.

Grazie alla connettività offerta dagli smartphone, tablet e ogni altro dispositivo dotato del sistema operativo Android, condividere le proprie foto, appunti, filmati, contatti e file in generale, risulta un gioco da ragazzi.

Le opzioni di condivisione, però, possono variare a seconda del dispositivo utilizzato, creando così molta confusione all’utente.
Prima di andare nello specifico, quindi, bisogna identificare il supporto su cui trasferire i propri file e verificare che entrambi i dispositivi abbiano le stesse opzioni di condivisione.

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