Quando si parla di virus informatici la mente va immediatamente a catastrofiche stringhe di codice in grado di mettere ko non solo un singolo computer, ma una intera rete aziendale, o addirittura a buttare giù un intero server determinando dunque un disservizio su ampia scala.
Spesso questa visione in stile dei virus informatici deriva da come ci vengono proposti all’interno dei film e da una certa ignoranza sul tema che porta a credere che qualsiasi virus possa causare un danno irreversibile sia a livello software quanto a livello hardware.
Se sul proprio computer l’utente medio è attrezzato di adeguate armi difensive, come i firewall e come un antivirus aggiornato, il problema si presenta sugli smartphone.
Infatti uno dei dubbi che si pongono coloro che hanno a disposizione uno smartphone equipaggiato con sistema operativo android è se ci sia il rischio concreto di poter essere affetti da un virus e quali conseguenze potrebbe determinare sul proprio device e sui propri dati.
Non solo: quando si parla di virus, spesso ci si riferisce impropriamente anche ad altre categorie di minacce, tra cui si possono annoverare i malware, che possono riservare spesso conseguenze ben più gravi dei veri virus ma che tendono ad essere sottovalutati poiché meno conosciuti.
Cerchiamo però di andare con ordine ed iniziamo a capire cosa è possibile contrarre sul proprio dispositivo android e come difendersi.
Per prima cosa bisogna affermare che i virus per come li conosciamo sui computer non esistono a livello di dispositivi android.
I virus per pc si contraggono molto spesso scaricando dei file attraverso programmi peer to peer, oppure utilizzando chiavette e supporti multimediali non sottoposti a scansione preventiva, oppure ancora ci si può collegare a siti non sicuri (molto spesso si tratta di portali di streaming video) .
Ebbene, questo tipo di minaccia su Android non esiste.
Ciò è dovuto al fatto che Android ha previsto per le applicazioni che vengono scaricate un sistema di controllo ad autorizzazioni: vale a dire che le applicazioni, una volta installate, chiedono il consenso di poter interagire con determinate aree e determinati dati del proprio smartphone e a seguito di ciò eventuali virus non possono accedere ad ogni singolo aspetto del dispositivi come accade nei computer, in cui ad essere attaccato è l’intero sistema.
Questo sistema di sicurezza introdotto da Android è una garanzia per il cliente che l’operatività di ogni applicazione sia circoscritta ad alcune aree e ad alcuni dati del proprio device.
Inoltre l’eventuale epidemia, e dunque la diffusione dei virus, sui dispositivi mobili è estremamente difficile, dal momento che la quasi totalità delle applicazioni è scaricata dal Google Play Store, un marketplace all’interno del quale è possibile scaricare solo ed esclusivamente applicazioni che hanno superato rigorosi test sulla sicurezza.
E’ vero che le falle possono sempre capitare e che i malintenzionati sono sempre alla ricerca di nuovi modi per creare scompiglio, ma è pur vero che grazie a questo sistema di accesso selettivo al dispositivo, Android si dimostra sufficientemente sicuro.
Un problema diverso è rappresentato dai Malware che, come detto, sono per molti materia oscura e che invece rappresentano la vera minaccia sul sistema operativo di Google.
La motivazione è relativa al fatto che le applicazioni, per funzionare, impongono al cliente di autorizzare il software ad accedere a determinati dati conservati sul dispositivo.
Non si tratta di un’operazione che avviene di nascosto, ma è un’autorizzazione che l’utilizzatore fornisce all’applicazione alla luce del sole. Chiunque abbia scaricato una app sa perfettamente che prima di procedere all’installazione sono richieste delle autorizzazioni, che è necessario fornire. Ecco che spesso le app chiedono di poter accedere alla galleria, agli sms e a tante altre aree del proprio smartphone. Una volta dato l’ok, l’installazione va in porto e l’applicazione è stata autorizzata dal cliente stesso a raccogliere determinati dati sull’utilizzo dell’app stessa, ma anche a raccogliere dati già presenti sul dispositivo.
Il guaio nasce dal fatto che le applicazioni sono per lo più connesse in Rete e dunque, in caso di malware, iniziano un upload dei dati cui accedono rendendoli disponibili a coloro che ne volessero effettuare un uso improprio e fraudolento. In questo modo non viene violata semplicemente la propria privacy, ma possono essere sottratti dati di carta di credito, pin, informazioni strettamente confidenziali ed altro ancora.
E’ bene avere molta cura quando si scarica una applicazione. Infatti l’applicazione della torcia non dovrebbe mai chiederci l’accesso ai propri sms, o alla propria rubrica. Lo stesso dovrebbe accadere per i giochi. Diverso il discorso per i social network che invece è evidente, per loro stessa natura, che debbano avere accesso a molte informazioni personali.
A questo punto ci si potrebbe chiedere come evitare di incappare in virus e in malware. Spesso si sente parlare di antivirus e di altri software che hanno il compito di effettuare una scansione delle applicazioni al fine di identificare software sospetto.
Partiamo da un presupposto fondamentale: il primo antivirus è l’utilizzatore stesso.
La prima barriera, il filtro più importante, è rappresentato dal cliente che digita sullo smartphone. Infatti basta un utilizzo corretto del dispositivo per mettersi al riparo dalla grande maggioranza delle minacce. Ad esempio, come anticipato in precedenza, scaricare le applicazioni attraverso il Google Play Store è un ottimo sistema per poter prevenire l’attacco di software malevolo. Di fatti si avrebbe la certezza che già qualcun altro (Google) ha garantito in merito alla bontà del software che si va ad installare.
Un secondo metodo per essere più sicuri è quello di installare un antivirus. Sul marketplace di Google è possibile accedere a molte app totalmente gratuite che permettono di monitorare lo stato del proprio smartphone (o tablet) effettuando delle scansioni periodiche.
Un ulteriore strumento di difesa è rappresentato da alcuni software denominati antivirus il cui scopo è quello di effettuare una scansione del dispositivo alla ricerca di software potenzialmente pericolosi.
Non si tratta solo ed esclusivamente di Malware, ma anche di Spyware e di Adware che non determinano necessariamente un pericolo per l’utente, ma che certamente causano un rallentamento nelle prestazioni del proprio smartphone android. Gli spyware ad esempio sono dei software che hanno il compito di inviare delle informazioni al di fuori del proprio dispositivo.
Non si tratta necessariamente di qualcosa di negativo, poiché spesso sono utilizzati al fine di capire (attraverso dati aggregati e mai personali) come viene utilizzato il software e dunque come poterlo migliorare in futuro.
Gli adware sono invece quei fastidiosissimi sistemi che fanno partire continue pubblicità durante la navigazione da web. Quando lo smartphone è particolarmente pieno di adware, talvolta navigare diventa impossibile.
Attraverso un controllo su base periodica è possibile prevenire che questo software possa annidarsi all’interno del proprio sistema operativo e causare danni o rallentamenti.
Tirando le somme del discorso, si evince chiaramente che, almeno attualmente, sono esistono minacce realmente rilevanti per gli utilizzatori di android, dal momento che basta un minimo di attenzione a cosa si scarica e alle autorizzazioni che si concedono alle app (e magari l’ausilio di qualche applicazione a sostegno come antivirus e cleaner), per poter essere sufficientemente certi della sicurezza del proprio dispositivo. Nessuna paranoia dunque, ma l’occhio deve essere sempre vigile per evitare spiacevoli sorprese.
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