Rimane il mistero sul funzionamento del potente motore di ricerca di Amazon. Un’indagine dell’autorità per la concorrenza australiana ha provato a fare chiarezza
Tra le tante caratteristiche che rendono Amazon il portale di e-commerce numero uno al mondo, c’è sicuramente il suo motore di ricerca. Potente strumento brevettato ormai diversi anni fa, dà la possibilità agli utenti di trovare praticamente sempre ciò che stanno cercando. Chiaramente continuano ad essere in corso i lavori per perfezionarlo, con una precisione sempre maggiore.
Ma come funziona nello specifico? Per rispondere a questa domanda (o almeno provarci), l’autorità per la concorrenza australiana ha avviato una vera e propria indagine. Stando a quanto emerso, però, non si è arrivati ad una conclusione. Amazon vuole continuare a mantenere il massimo riserbo a riguardo.
Sono stati alcuni venditori di terze parti a rivolgersi all’autorità australiana per la concorrenza, al fine di capire meglio come funziona il motore di ricerca delle più grandi piattaforme di e-commerce. L’obiettivo è stato capire quali sono i criteri che Amazon applica per mostrare i prodotti e dare loro visibilità. “L’ACCC ha chiesto ulteriori dettagli sugli algoritmi di Amazon, che non sono però stati forniti. Per cui l’ACCC non ha le informazioni per stabilire come gli algoritmi di Amazon producano i risultati di ricerca” si legge nel report, che continua: “Sicuramente non avvantaggia i suoi prodotti o offerte nei risultati di ricerca o in altre aree rispetto ai venditori di terze parti“.
Per andare più a fondo sulla questione, Reuters ha intervistato il direttore delle politiche pubbliche di Amazon Australia Micheal Cooley. “Noi mostriamo i risultati che pensiamo i consumatori preferiscano, a prescindere che siano di Amazon o di uno dei nostri venditori partner. Forniamo inoltre dati per aiutare questi ultimi a gestire i loro affari nel miglior modo possibile” le sue parole.
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