Nell’ambito di un progetto imperniato sul machine learning, Google Maps sfrutta particolari funzionalità per salvare la vita delle persone dinanzi a disastri naturali
Google Maps acquista funzionalità importanti nell’ottica dell’utilità e della salvaguardia contro calamità naturali. Il gigante di Mountain View non è nuovo ad opzioni pensate per far fronte a situazioni emergenziali e dopo il progetto teso alla rilevazione dei terremoti, Big G ha voluto mettere in vetrina i primati raggiunti da un’altra iniziativa senza dubbio rimarchevole: il contrasto dei danni provocati dalle inondazioni, mettendo a punto un sistema di alert pensato a favore di chi potrebbe trovarsi in una situazione di pericolo.
Come spesso accade in questi casi, il meccanismo sul quale poggia la funzionalità di Google è l’Intelligenza Artificiale, già protagonista – seppur tramite le sofisticate tecnologie di DeepMind – nel progetto di sperimentazione e di incentivo alla creazione di nuovi farmaci per combattere malattie mortali. Il sistema, inquadrato nell’ambito del programma Crisis Response, sfrutta la celebre app Google Maps per mostrare agli utenti in tempo reale le mappe di inondazione, così da avere dettagli precisi sull’estensione e la profondità di quest’ultime. Tale modello si affianca all’altro cuore pulsante del progetto, vale a dire Google Flood Hub, che permette la distribuzione di alert localizzati e dunque maggiormente selettivi e circoscritti ai vari territori od addirittura zone, grazie anche all’ausilio di importanti organizzazioni umanitarie attive nei paesi in cui il servizio è in fase di test.
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Google Maps e le funzioni IA contro le inondazioni: i paesi coinvolti e le prospettive future
Il programma Crisis Response è già in corso di sperimentazione in India e nel Bangladesh e nei primi tre anni di attività ha avuto il merito di generare circa 40 milioni di alert sfruttando Google Maps contro le improvvise inondazioni. Il progetto prosegue spedito, a tal punto che Google ha già provveduto ad allargare a partire da quest’anno l’area interessata dai test, coprente oggi l’intero territorio dell’India e del Bangladesh. Non solo, perché attraverso l’affinamento delle tecnologie di machine learning, il numero degli avvisi riportato sopra è stato triplicato in poco tempo, con prospettive di sviluppo senza dubbio incoraggianti per il prosieguo.
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Il progetto è insomma entrato nel vivo e lo dimostra l’intenzione di Google di estenderne il raggio d’azione, coinvolgendo in futuro i paesi dell’Asia meridionale e del Sud America. Insomma, lo spot perfetto per la tecnologia, al servizio dell’uomo tra semplificazione e utilità.