Con Instant Articles le ultime notizie vengono pubblicate direttamente su Facebook

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, grazie al nuovo servizio Instant Articles di Facebook, dalla fine di maggio l'utente troverà all’interno della propria Home le ultime notizie delle più importanti testate giornalistic

Il mese scorso sono circolate voci che davano il gruppo di Mark Zuckerberg in discussione con alcuni grandi editori, come ad esempio il New York Times, per ospitare alcuni loro contenuti esclusivi all’interno della piattaforma (vedi il nostro articolo precedente: “Facebook publicherà direttamente le notizie sulla pagina degli utenti“).

The Wall Street Journal riporta che Facebook ha accelerato le trattative e che molto probabilmente dalla fine di maggio, potremmo trovare all’interno della nostra Home articoli del New York Times, Buzzfeed e National Geographic. Questo nuovo servizio verrà chiamato “Instant Articles” e darà agli utenti del social blu la possibilità di accedere alle ultime notizie senza dover lasciare la piattaforma.

Facebook diventerà sempre più presente nelle vite dei propri utenti, un vero e proprio punto di riferimento, offrendo loro, oltre a contenuti sociali e di intrattenimento, anche l’informazione.

A tale scopo Zuckerberg ha progettato un modello economico che ha come obiettivo quello di convincere gli editori a pubblicare direttamente sul social network; infatti, non pretenderà nessuna percentuale sui guadagni derivante dagli annunci pubblicitari che gli editori introdurranno direttamente all’interno dei loro articoli. Nel caso in cui, invece, gli editori scegliessero di affidare la gestione della pubblicità direttamente a Facebook, il social network tratterrebbe per sé il 30% degli ricavi.

Tra pochissimo, quindi, ci sarà l’algoritmo del social di Zuckerberg che selezionerà i contenuti, trasferendoli automaticamente sulla pagina dell’utente. Così facendo, Facebook proporrà all’utente una serie di informazioni che dovrebbero comparire sul lato destro del profilo dell’utente mentre egli starà postando il suo stato, oppure durante un commento sullo stato di un suo amico di social, o mentre starà guardando le foto dell’ultima gita fuori porta del suo collega di lavoro.

Siccome verranno proposte solo le notizie dei giornali e dei siti che aderiranno all’intesa con Facebook, saranno quindi escluse tutte le informazioni diffuse dai giornali, dalle televisioni e dagli altri siti web che si occupano di notizie di ogni genere.

Inoltre, come sta già avvenendo con la pubblicità presente sul social di Zuckerberg, verranno proposte all’utente solo quelle notizie che corrispondono al profilo che l’algoritmo di Facebook si è fatto sul suo conto, o quelle che coincidono col suo status di quel momento. Questo significa che ogni utente leggerà un proprio giornale, unico e diverso da quello degli altri utenti e composto ed imposto secondo quello che Facebook riterrà essere il gusto e le idee dell’utente.

Quindi ciascuno leggerà ciò che in qualche modo già sa, o  si aspetta di leggere; non ci saranno sorprese, né scoperte personali, perché l’utente sarà privato della serendepity  (il momento in cui ci si imbatte in qualcosa per caso) e della capacità di collegare tra loro fatti apparentemente insignificanti, che potrebbero portarlo ad una comprensione preziosa .

Facebook quindi si propone ai propri utenti come l’unica edicola del mondo, recapitando le notizie sulle loro pagine (e ad ognuno la sua) e stravolgendo la meccanica storica della navigazione in rete.

Questo cambio sarebbe rivoluzionario, sia per Facebook che per i Social network in genere. La società americana dichiara, tra le motivazioni di questa scelta, quella di voler controllare i contenuti pubblicati, cosa che oggi, riesce già a fare solo parzialmente con il cosiddetto Edge Rank, un sistema che regola il flusso di notizie e che ci fa vedere con maggiore frequenza solo determinati contenuti.

Ma cosa accadrebbe se un domani Facebook decidesse di spostare l’attenzione su certe notizie piuttosto che altre, o su una testata giornalistica a scapito di un’altra? E chi farà da filtro contenuti e con quali regole? C’è in gioco la libertà e l’indipendenza dell’informazione, sviluppata dal basso grazie proprio alle specificità della rete Web, libera e indipendente.

In ogni caso, con questo modello economico ed almeno in questa prima fase di “reclutamento editori”, sembra che Facebook non intenda lucrare sugli editori, ma solamente attirarli verso il proprio social network con lo scopo di fidelizzare maggiormente gli utenti e tenerli dentro alla piattaforma il più possibile.

Infatti, maggiore è il numero di contenuti a cui un iscritto potrà accedere e più tempo passerà all’interno della piattaforma con ovvi benefici anche dal punto di vista del ritorno economico. 

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