La società Ericsson svela alcuni mastodontici dati sul consumo mensile dei giga. Di seguito i paesi dove l’utilizzo del traffico dati va ben oltre la soglia media presa a riferimento.
Siamo sempre più connessi a Internet e inevitabilmente esposti come mai prima d’ora alle insidie della rete digitale, dominata da riprovevoli fenomeni di attacchi phishing, malware e sottrazione dei dati personali. L’emergenza pandemica ha aumentato il nostro tempo speso sul web e alcuni dati snocciolati dalla società di telefonia mobile Ericsson danno concretezza ad un discorso per certi versi scontato e lapalissiano.
Secondo l’apposito report condiviso dagli specialisti, l’utilizzo medio dei dati mobili ha superato nel 2020 la mastodontica cifra dei 10 giga al mese. Un salto importante se confrontato col passato e che ben si attaglia con la rivoluzione tecnologica disposta negli ultimi anni: l’aumento delle dimensioni degli schermi dei nostri smartphone, unitamente alla disponibilità di offerte piene di giga, costituisce infatti da incentivo per un utilizzo per così dire massiccio dei nostri cellulari. Anche più dei computer e degli stessi tablet, in ragione della loro estrema portabilità: possiamo collegarci sul web ovunque e in qualsiasi circostanza.
Il dato soprariportato è una media tra i vari territori presi a riferimento, ma per qualcuno la soglia dei giga consumati riesce addirittura a spingersi verso cifre inimmaginabili fino a qualche anno fa. In India, ad esempio, si utilizzano mediamente 14,6 giga ogni mese, mentre gli Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain e Oman svettano di gran lunga nella speciale graduatoria, a fronte di una quota di ben 18,4 giga. E in Europa? La media è di 11 giga al mese, la stessa che caratterizza un territorio amplissimo come gli Stati Uniti.
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A giudizio di Ericsson, promotrice della sfruculiante indagine, dietro all’incremento del consumo medio dei dati mobili si addensano due ragioni: da un lato, la crescita dei dispositivi 5G; dall’altro lato, il fenomeno dell’hotspot, che permette di sfruttare lo smartphone – in special modo in presenza di offerte cariche di giga – come punto di accesso per accedere sul web tramite computer e tablet.
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I dati snocciolati dalla società svedese sono destinati ad essere ritoccati verso l’alto durante il corso dei prossimi anni: si prevede, infatti, che l’utilizzo medio globale dei giga sui dispositivi mobili possa raggiungere quota 35 GB entro la fine del 2026. Dietro ad un siffatto aumento si annida soprattutto l’incombente rivoluzione 5G, le cui ragguardevoli velocità di picco potrebbero infatti portare molti consumatori – in particolar modo quelli dei paesi dove gli smartphone sono più gettonati dei PC e computer portatili – ad abbandonare i propri abbonamenti di rete fissa per avere una sola tariffa da poter declinare per tutti i dispositivi tecnologici connessi a Internet.
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