Nelle ultime ore, su diversi siti di informazione sono apparsi contenuti per adulti a sorpresa. È stato svelato il motivo dell’inconveniente
Un fattaccio inaspettato, che ha causato disguidi alle principali testate che operano online. Nel corso delle scorse ore, sono apparsi nelle pagine principali di diversi siti di informazione contenuti per adulti. Ad essere colpite pagine web di colossi come il New York Magazine, il Washington Post, l’Huffington Post e altri media, tutti pieni di banner pornografici.
A quanto pare, la “colpa” è di un dominio defunto, ossia quello della piattaforma VidMe. Stando a quanto riportato da Vice, il sito di hosting ha cessato ogni attività nel 2017 e il suo dominio è scaduto solo di recente. Ad acquistarlo una società di pornografia, chiamata 5 Star Porn HD. Ed ecco spiegato il motivo dei contenuti per adulti sui siti di informazione.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Stop al telemarketing aggressivo, in arrivo regolamentazioni più ferree per le aziende
Contenuti per adulti sui siti di informazione, l’incredibile storia
Twitter hasn’t noticed but a now-defunct video hosting/advertising platform (VidMe) let their domain expire so it was purchased by a porn website, now there is NSFW porn all over the regular internet where their links were embedded lol
For example: https://t.co/UdPRFnq4EP
— DOXIE 🌻 (@dox_gay) July 22, 2021
Se siete soliti navigare su alcune delle più popolari pagine dei siti di informazione internazionale, potreste essere incappati – totalmente a sorpresa – in banner pornografici. Come spiegato poc’anzi, la piattaforma VidMe, che ha cessato ogni attività nel 2017, ha visto scadere il suo dominio solo di recente. Ed ecco che è subentrata la società di pornografia 5 Star Porn HD, che ha pubblicizzato il suo sito con banner vari. Qualsiasi pagina che aveva embeddato un video di vid.me, dunque, si è trovato la spiacevole sorpresa davanti.
FORSE TI INTERESSA ANCHE >>> LG PuriCare, la mascherina è sempre più Hi-Tech con due nuove utilissime features
Per fare un esempio, sull’Huffington Post è stato bandito da Twitter un articolo di Martin Shkreli poiché arricchito da alcuni video intitolati “Getting Into Porsha’s A**” e “Why Don’t We Tag Team Your GF?“. I più fortunati si sono invece ritrovati link rot, ossia collegamenti interrotti che non rimandano più agli obiettivi originali. Potrebbe essere capitato anche a voi nelle scorse ore di ritrovarvi banner pubblicitari in pagine di informazioni internazionali. Il problema dovrebbe risolversi nel corso delle prossime ore, tra le risate degli utenti più ironici.