Controlli sempre il cellulare senza rendertene conto? Allora potresti essere affetto da questi disturbi specifici, da non sottovalutare.
E’ risaputo che il cellulare sia diventato ormai il nostro migliore amico, quello inseparabile. Ci ricorda gli impegni e gli appuntamenti in scadenza, ci permette di poter usufruire di molteplici funzioni, qualunque sia la tipologia di questi per non parlare del fatto che custodisca la nostra privacy, intima e personale, come foto, video e messaggi. Un tesoro digitale dunque a cui oggi non potremmo mai rinunciare e ci sentiamo persi quando la batteria è al limite perché toccherebbe separarcene, almeno per qualche ora finché non giunga a carica completa.
Si pensi che, per compiere le operazioni sul cellulare, tocchiamo lo schermo 2,617 volte al giorno. E’ un numero sbalorditivo anche se non ce ne accorgiamo mai talmente è divenuto un automatismo. Dal controllare l’ora a mandare un messaggio di risposta su Whatsapp, è facile raggiungere quella cifra, seppur approssimata e magari superiore a quanto dichiarato. Uno strumento radicato nella nostra quotidianità, tale da considerarsi essenziale per qualsiasi attività.
Ma nella situazione in cui ci troviamo, a doverci interfacciare quindi con il telefonino tutto il giorno, potrebbe celarsi un disturbo ancora più serio, soprattutto se lo si controlla compulsivamente. Infatti trattasi di una patologia psicologica a cui si può rimediare, riuscendo così a concepire il cellulare come un aiuto agevole per noi stessi, senza considerarlo un sostituto della realtà.
Se compulsivamente hai sempre il cellulare in mano, potresti soffrire di questo disturbo
Come accennato poc’anzi il cellulare è divenuto ormai indispensabile ma se lo si controlla in modo ossessivo-compulsivo, allora si può fondare una reale preoccupazione. E’ vero, quante volte ci capita di entrare in una qualsiasi app di messaggistica senza che nessuno ci abbia scritto: è un gesto involontario che apparentemente non cela motivazione particolare, semplicemente è automatico. Ma sapevi che in verità si nasconde un disturbo, da non sottovalutare, soprattutto quando si è costantemente attaccati allo schermo?
Infatti si parla di phubbing, quella condizione in cui si controlla ossessivamente il telefonino anche in presenza di altre persone, non prestando loro attenzione, soprattutto se si è coinvolti in una conversazione. Questo disturbo può derivare da molteplici cause come per esempio, il più tipico, la fobia sociale e quindi l’ansia di dover interagire con gli altri interlocutori, preferendo perciò rifugiarsi nel proprio piccolo mondo digitale. Alcuni studi hanno rilevato un’altra potenziale ragione, definito neuroticismo, caratterizzato da una forte insicurezza emotiva.
Anche in quest’ultimo caso, ricorrere al cellulare si trasforma in una via di fuga, cercando di ignorare quanto possibile l’ambiente circostante. Inoltre si menzioni anche quello stato di completa dipendenza digitale dettato dalla paura di rimanere esclusi dal mondo, sia trattandosi di notizie che relazioni, proprio perché la tecnologia permette sicuramente di accorciare la distanza ma l’allunga tra persone più che mai vicine.
Gli esperti parlano di ‘scarsa intelligenza sociale‘ ovvero quella incapacità di relazionarsi in modalità propositiva verso gli altri. C’è una via d’uscita da questo loop psicologico? Certamente e la soluzione risiede innanzitutto in un percorso di auto-analisi, grazie all’aiuto di un esperto. Conseguentemente la messa alla prova in alcune esperienze sociali, seppur gradualmente, per cominciare ad aprirsi e saper accogliere l’altro, mediante l’ascolto.