Tiene banco in queste ore il possibile falso in bilancio di Aurelio De Laurentiis. Scopriamo di cosa si tratta e che tipo di reato è.
Il calcio potrebbe presto essere sconvolto da un nuovo scandalo, non certo una novità soprattutto in Italia. Aurelio De Laurentiis è accusato di falso in bilancio, ed per il patron del Napoli è stato chiesto il processo. Sotto accusa, in base a quanto emerso, ci sarebbero delle irregolarità relative al periodo compreso tra il 2019 ed il 2021, a causa di presunte plusvalenze fittizie nelle compravendite di Kostas Manolas e Victor Osimeh.
Le accuse sono state mosse dalla Procura di Roma, e gli avvocati che sostengono De Laurentiis hanno subito replicato, affermando che gli accusati sarebbero del tutto estranei ai fatti. Come potrete immaginare, il falso in bilancio è un reato molto grave, ed ora andremo a scoprire di cosa si tratta. Nei prossimi giorni, la vicenda De Laurentiis sarà di estrema attualità, ed è importante essere a conoscenza di ciò di cui è stato accusato il presidente del Napoli e produttore cinematografico.
Falso in bilancio, tutta la verità su questo reato
Nel diritto societario, il falso in bilancio si verifica quando si compilano false comunicazioni sociali, e cioè rendiconti non veritieri e corretti di fatti accaduti, nonché degli indicatori di rilievo che dovrebbero essere espressi in un bilancio di esercizio di un’impresa. Il bilancio di una società viene effettuato in modo che i soci possano reperire informazioni sulla base delle quali prendere le proprie decisioni, ed è chiaro che se esso viene falsato, non vengono riportati i dati corretti. Il bilancio non si rivolge solo al capitale investire, ma anche alle classi lavoratrici ed al collettivo. Compilare il bilancio in modo corretto è obbligatorio, e se ciò non avviene, si commette un reato molto grave.
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Se si verifica il falso in bilancio, si commette una vera e propria frode, perché la situazione della propria azienda viene presentata in maniera non veritiera. Ma cosa accade nel caso in cui si commetta questo reato? Attualmente, le pene vanno da 1 a 5 anni di reclusione per false comunicazioni sociali quando amministratori o dirigenti di società non quotate in borsa redigono un bilancio con dati non reale allo scopo di creare un vantaggio per sé stesso e per gli altri. Dunque, vedremo come si svilupperà questa intricata vicenda.