Il team di scienziati dell’INSACOG ha annunciato di aver individuato una nuova variante del Covid. Ha una doppia mutazione
Ad aver dato un’accelerata all’incidenza del Covid e aver – di fatto – dato il via alla terza ondata sono state le varianti del virus. La più pericolosa e è quella inglese, ma ci sono anche quella brasiliana, quella sudafricana e migliaia di altre “versioni” meno preoccupanti. Come annunciato dagli scienziati dell’INSACOG, in India ne è stata individuata una nuova.
Caratterizzata da una doppia mutazione, sarebbe in grado di rendere l’intero lignaggio potenzialmente più infettivo e persino letale rispetto al ceppo originale di Wuhan. Al momento non ci sono ancora evidenze scientifiche che attestino questa teoria, ma verranno effettuati i dovuti accertamenti nelle prossime settimane. Nel dettaglio, le due mutazioni sono state localizzate in un’area chiave della proteina S del patogeno pandemico: il grimaldello biologico. Questo viene sfruttato dal virus per legarsi al recettore ACE-2 delle cellule umane, così da rompere la parete cellulare e dare il via al processo di replicazione.
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Nuova variante del Covid, ecco cosa è stato scoperto
Una nuova variante indiana del Covid, potenzialmente più infettiva e letale rispetto al ceppo di Wuhan. Stando a quanto riferiscono gli scienziati dell’INSACOG, la doppia mutazione potrebbe incrementare l’incidenza del virus. “Queste mutazioni conferiscono una fuga immunitaria e una maggiore infettività” si legge nel comunicato stampa reso noto dai ricercatori. In realtà, non è ancora stato determinato un legame diretto tra il recente aumento dei casi in India e la specifica variante.
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Gli scienziati hanno già specificato che verranno effettuati studi più specifici già nelle prossime settimane, per capire le potenzialità che una doppia mutazione di questo tipo conferisce al virus. Ad oggi, preoccupano di più la versione sudafricana e quella brasiliana del Coronavirus, in quanto pare abbiano un grado di resistenza maggiore del normale sugli anticorpi (sia naturali che legati al vaccino). La variante inglese, invece, è caratterizzata da una trasmissibilità maggiore più che dalla letalità della stessa.