Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti propone l’introduzione di una misura che obblighi le società e attività commerciali americane a dichiarare al fisco gli scambi in criptovalute superiori ai 10 mila euro.
Le criptovalute finiscono sotto la lente d’ingrandimento del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Il dicastero che si occupa della supervisione del debito pubblico è infatti in pressing sul governo americano con lo scopo di ottenere una regolamentazione delle monete digitali, agevolandone conseguentemente il controllo. In particolare, il timore del ministero è che dietro alle manovre di investimenti in criptovalute si addensino profonde forme di evasione fiscale. “C’è già un problema di individuazione” – scrive in una nota il Tesoro USA capeggiato da Janet Yellen – “e questo implica conseguenze a dir poco allarmanti, come la proliferazione delle attività illecite“.
Per bloccare l’emorragia di manovre elusive, il dicastero ha chiesto l’introduzione dell’obbligo verso società e attività commerciali statunitensi di dichiarare all’Agenzia delle Entrate (l’Internal Revenue Service) le transizioni in crypto superiori alla soglia – a questo punto spartiacque – dei 10 mila euro. Tale misura, applicabile agli scambi, acquisti e vendite in criptovalute, fa il paio con un altro provvedimento già inaugurato all’imbrunire dello scorso anno dal governo americano e condensato nel cosiddetto “modulo 1040“, secondo cui i cittadini devono comunicare all’IRS il possesso di eventuali interessi finanziari in valute virtuali, ottenuti a fronte di scambi, invii od acquisti effettuati lungo il corso del 2020.
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Gli Stati Uniti incalzano dunque sulle criptovalute, mostrando l’impellente necessità di tener sotto controllo un fenomeno sempre più in auge – anche grazie alla popolarità di alcuni influencer, come Elon Musk – ma scevro di normative settorializzate. La regolamentazione delle criptovalute avrebbe certamente effetti significativi: da un lato, sgonfierebbe le manovre illecite che si annidano dietro alle monete digitali; dall’altro lato, andrebbe ad esaltarne i pregi e le peculiarità distintive, con particolare riguardo alla stabilità, affidabilità e sicurezza che da sempre le ha contraddistinte.
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Nel frattempo, la pubblicazione della nota ministeriale ha costretto il Bitcoin ad interrompere ogni tentativo di rimbalzo. Quello delle ultime ore è infatti il secondo duro colpo inflitto alla moneta digitale più famosa al mondo dopo l’annuncio di Tesla dello scorso dodici maggio.
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