A quasi un anno dalle Idi di marzo che hanno cambiato volto a un campionato italiano di Serie A, votato sempre meno alla sua versione satellitare su Sky e sempre più allo streaming, DAZN si scopre più povera. O meno ricca, a secondo delle prospettive.
E’ arrivata la risposta ufficiale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sui tre provvedimenti presi nei confronti di DAZN, per qualità del servizio, tutela dei consumatori e indici di ascolto.
“Ad esito dei preliminari accertamenti, e in considerazione delle perduranti criticità segnalate da consumatori ed associazioni” gli uffici dell’Autorità hanno ritenuto allo stato “insufficienti le iniziative poste in essere dalla società sia per quanto riguarda la struttura del sistema di assistenza clienti che la qualità delle trasmissioni delle partite in live streaming proponendo al Consiglio l’avvio di un procedimento sanzionatorio“.
DAZN colpevole, dunque. Il che significa che si apre un nuovo mondo, che tutelerà gli utenti. Per esempio, se la velocità è superiore a 10Mbps sulle linee fisse e 4Mbps sulle linee mobili e lo streaming è ancora inadeguato, gli abbonati DAZN potrebbero richiedere un risarcimento fino a 7,50 euro al giorno, e 30 euro al mese, pari all’entità dell’intero abbonamento mensile. Rimborsi, quindi, che rischiano di arrivare fino al 100% qualora DAZN dovesse continuare coi disservizi.
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Il secondo provvedimento è di natura sanzionatorio. AGCOM mette in guardia DAZN, costretto a prendere “ogni necessaria misura ai fini del rispetto dei diritti dell’utenza, implementando un servizio di assistenza clienti efficace ed efficiente, che prevedesse la possibilità di un contatto diretto con una persona fisica, oltre ad ogni accorgimento di natura tecnica funzionale a prevenire i malfunzionamenti della propria piattaforma di origine del segnale televisivo trasmesso“.
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Il terzo provvedimento, infine, riguarda la misurazione dell’audience del campionato di calcio di Serie A, di cui DAZN ha l’esclusiva di sette partite a giornata e tre in co-esclusiva con Sky per i prossimi tre anni. L’AGCOM ha stabilito che “per la stagione sportiva in corso, il dato di audience cui fare riferimento – continua lo stralcio della nota ufficiale – ai fini del riparto dei proventi derivanti dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi (ex art. 26 del dlgs. 9/2008), è il dato certificato rilasciato dalla società Auditel, disponendo altresì che, per le stagioni sportive 2022/2023 e 2023/2024, la certificazione del dato di ascolto degli eventi trasmessi da Dazn sia comunque garantita attraverso la misurazione da parte di un JIC (Joint Industry Committee) operante sul mercato nazionale in grado di produrre un dato univoco, trasparente e certificato di total audience in conformità alla regolamentazione vigente. L’implementazione della soluzione deve essere avviata tempestivamente allo scopo di consentirne l’effettività dall’avvio della stagione sportiva 2022/203“.
Intendiamoci, se DAZN fa cilecca non vuole dire che automaticamente scatta il rimborso. Questo no. Per questo l’AGCOM ha informato DAZN che dovrà modificare entro tre mesi le sue applicazioni, aggiungendo una sezione, all’interno della quale verranno registrati e mostrati all’utente i dati relativi a 4 parametri fondamentali per calcolare la qualità del servizio: problemi di accesso alla piattaforma o all’evento, risoluzione del video, tempo di “freezing” totale, numero di disconnessioni.
Solo in presenza di strumenti ufficiali, come uno screenshot dello speed test “Misurainternet“, realizzato dalla stessa AGCOM e che DAZN dovrà rendere accessibile direttamente dall’app, allora sì che l’utente può chiedere il rimborso. Fino al 100%.
Scarna la risposta di DAZN: “Prendiamo atto delle deliberazioni di Agcom in merito ai tre provvedimenti per qualità del servizio, tutela dei consumatori e indici ascolto – si legge nella nota ufficiale – riservandoci di leggere il dettaglio delle decisioni prese dall’Autorità“.
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