Col senno di poi e a bocce ferme, l’assegnazione dei diritti tv della Serie A (triennio 2021-2024) ha avuto un momento di svolta nel momento in cui TIM è sceso in campo, pubblicamente, al fianco di DAZN. Un accordo rilanciato all’indomani dell’ufficialità della Lega.
DAZN e TIM, infatti, hanno comunicano di aver firmato un accordo di distribuzione che, estendendo la partnership in essere, porta i contenuti del servizio streaming della Serie A su TimVision per i prossimi tre anni.
La centralità di TIM è stata, è e sarà di fondamentale importanza nel prossimo triennio della Serie A di calcio (e non solo), sia dal punto di vista economico sia tecnologico. TIM verserà un minimo garantito del 40% della cifra sborsata da Dazn (840 milioni per l’assegnazione del diritti tv) e distributore dell’offerta dell’OTT, acronimo di Over The Top, quelle piattaforme che offrono servizi e contenuti (soprattutto video) e applicazioni di tipo “rich media” attraverso la rete, senza l’utilizzo di sistemi di distribuzione tradizionali, digitale terrestre e tv.
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Il vantaggio delle OTT è che non hanno a proprio carico i costi relativi alla trasmissione ed alla gestione della rete rispetto agli altri broadcaster. Si rivolgono inoltre ad un mercato globale con spese di gestione ed organici ridottissimi.
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TIM, dunque, è l’asso nella manica di DAZN. Un asso, si spera, vincente. Già ora garantisce una copertura del 90% del territorio italiano con l’UltraBoardBand (UBB) per la rete fissa che fornisce dai 30 ai 200 Mega.
C’è poi il sistema FWA acronimo di Fixed Wireless Access, che prevede per la trasmissione dati l’uso di una rete mista, formata in parte da una rete cablata in fibra ottica e in parte da una rete che sfrutta le frequenze radio. A novembre è stato poi raggiunto una accordo con Eutelsat per ampliare i servizi in banda ultralarga attraverso la tecnologia satellitare. Tutte nuove strategie per permettere la connessione al 100% degli italiani.
La Serie A dà il potere a DAZN, ma anche delle responsabilità. La chiave per aprire le porte del paradiso e superare l’inevitabile sovraccarico di traffico che porterà la Serie A sta in gran parte nella tecnologia Multicast, la distribuzione simultanea di informazione che dà la possibilità di trasmettere la medesima informazione a più dispositivi finali, senza doverne duplicare la diffusione.
In soldoni, il Multicast, alleggerendo il peso dei dati sulla rete, dovrebbe risolvere l’odiato buffering, quella rotellina bianca su sfondo nero che fa venire i nervi mentre si guarda una partita di calcio.
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