Guarire dalla dipendenza da smartphone si può, anche con aiuto del telefono stesso: queste applicazioni per il digital detox permettono di limitare il tempo di utilizzo dei dispositivi e cambiare le abitudini digitali.
Il disagio o all’ansia dovuti di restare “disconessi” può essere un’afflizione vera e propria: quando si è dipendenti dallo smartphone, dal continuo stimolo delle notifiche e dai nuovi contenuti, è facile non accorgersi di quanto tempo si spende al telefono, distratti e poco coinvolti nella vita al di fuori dello schermo. A volte può essere necessario un digital detox, una vera e propria disintossicazione dallo smartphone, per cui esistono molte applicazioni che limitano il tempo di utilizzo del cellulare o di determinate funzioni.
Queste applicazioni possono aiutare ad evitare le distrazioni, concentrarsi più a lungo e più serenamente su lavoro, studio ed interessi personali, e vivere meglio.
Innanzitutto, sia Apple che Google offrono una soluzione built-in per monitorare il tempo che si trascorre al telefono.
Questa funzionalità disponibile sui dispositivi Apple tiene traccia delle ore giornaliere e settimanali passate al cellulare, includendo dettagli come il numero di volte che lo schermo è stato sbloccato, e il tempo di utilizzo delle singole app: in questo modo, è facile indovinare quali applicazioni costituiscono una maggiore fonte di distrazione e impostare un limite di utilizzo giornaliero, oppure una pausa, che permette di aprire solamente alcune app selezionate durante determinati orari. Se si supera il limite di utilizzo, però, si può facilmente cedere alla tentazione di ignorare l’avviso e proseguire la navigazione.
Google ha introdotto la funzione Benessere digitale come parte di un programma più ampio per la promozione dell’uso equilibrato della tecnologia. Ha tutte le funzioni della versione di Apple, con tracciamento del tempo di utilizzo globale e delle singole applicazioni, giornaliero e settimanale, il numero di sblocchi dello smartphone e di notifiche ricevute, ed inoltre, rende più difficoltoso ignorare gli avvisi di superamento del limite: richiede un codice di sblocco per acconsentire all’uso dello smartphone, riducendone l’immediatezza.
Vediamo ora alcune applicazioni di terze parti.
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La soluzione di Goodtime è un po’ diversa: pianifica delle sessioni di lavoro alternate a pause regolari, da alternare fino a completare una serie di sessioni consecutive, ed essere ricompensati con pause più lunghe. Ha una modalità a schermo intero immersiva e disattiva notifiche e Wi-Fi durante le sessioni, rendendo visibile solamente il timer sul display.
L’applicazione Stay Focused consente di scegliere una configurazione di limitazioni personalizzate per le necessità individuali a seconda del flusso di lavoro giornaliero e delle app più utilizzate. Le azioni rapide facilitano l’impostazione di timer di utilizzo e il blocco di siti web, applicazioni e notifiche a seconda di un profilo personalizzato.
Per una disintossicazione totale, Blackout è l’applicazione migliore: impostando un orario di inizio e un orario di fine, consente di bloccare completamente lo schermo del telefono per un massimo di 4 ore consecutive, impedendo la visualizzazione di applicazioni e notifiche con eccezione delle chiamate. Il blocco può essere ripetuto o selezionato in orari diversi selezionando i giorni in cui attivarlo, in modo che si attivi autonomamente.
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