La mossa della Digital Tax della Francia indispone gli USA. La risposta potrebbe essere dazi su champagne, borse ed altre merci francesi
La tassa riservata alle grandi compagnie del settore tecnologico non è una novità, ma mentre in Europa viene ancora vagliata in Francia si è andati oltre. Difatti, come riportato dal Financial Times, a quanto pare quest’ultima ha richiesto l’indipendenza chiedendo il pagamento delle tasse del 2020 per aziende quali Amazon e Facebook.
Un funzionario francese ha sostenuto che le aziende tecnologiche sono quelle che stanno fatturando di più, soprattutto durante il periodo COVID-19. Perciò devono versare le tasse senza aspettare oltre. Il risultato è la richiesta di un 3% per Google, Apple, Facebook ed Amazon (GAFA).
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Digital Tax, la Francia contro l’America
In principio l’intenzione della “tassa digitale” ha visto la sua pianificazione nel 2018, poi posticipata di comune accordo. Difatti, siccome tutte e 4 le società GAFA si trovano in entrambi i paesi, si è deciso di aspettare un piano internazionale direttamente dall’OCSE in Europa. Lo scopo è quello di permettere una tassazione in linea con tutti i regimi fiscali, in modo che neanche uno ne risulti penalizzato. I piani di regolazione sono previsti per ben 137 paesi.
Purtroppo, dopo la pandemia e la forza con la quale si è abbattuta proprio in Francia, quest’ultima ha deciso di non aspettare oltre. Benché in precedenza avesse aderito al piano internazionale, ora le carte in tavola cambiano e ha deciso di procedere di proprio pugno. Tuttavia la risposta dall’America non si è fatta attendere e si presenta molto dura e poco permissiva. Oltre a considerare dei dazi su champagne e formaggi, si parla anche d una probabile tassa del 25% anche su trucchi e borse.
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