La prossima Festa della Donna, oltre che omaggiare il gentil sesso, sarà l’occasione per un altro passaggio storico: la rivoluzione del digitale terrestre arriva a un punto nodale. Ci ha pensato Mediaset a ricordare a tutti l’attuazione del decreto legge del 21 dicembre 2021.
Al fine di consentire un uso più efficiente dello spettro e di garantire una maggiore capacità trasmissiva disponibile durante lo spegnimento di reti nelle fasi della transizione, per agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, in data 8 marzo la maggior parte della popolazione è interessata dalle operazioni di refarming delle frequenze.
Il succo del decreto è che sarà facoltà dei fornitori di servizi media audiovisivi nazionali trasmettere programmi in simulcast con la codifica DVBT/MPEG-2. Ma i canali generalisti e non, di Mediaset passeranno tutti in MPEG-4, uno standard per la codifica dell’audio e del video digitale sviluppati dall’ISO/IEC Moving Picture Experts Group. In sintesi saranno visibili dispositivi solo ad alta qualità.
Il futuro della televisione inizia a marzo. Lo dice espressamente Mediaset attraverso un video in onda dal 30 gennaio, prologo a ciò che succederà l’8 marzo, quando per vedere i programmi Mediaset sarà necessario avere o un televisore dal 2017 in poi, oppure acquistarne un altro di nuova generazione, con il bonus governativo, senza bisogno dell’ISEE, comunque cumulativo per chi ci rientra.
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“Vivi un’esperienza di visione mai provata prima con la nuova tv digitale terrestre. Goditi tutti canali Mediaset in alta qualità”. Inizia così il test dello spot di Mediaset. Che continua: “Scopri un catalogo on demand gratuito sempre più ampio e fai ripartire dall’inizio i programmi per rivederli quando vuoi. Tutto gratis e a portata di telecomando. Se non vedi già Canale 5, Retequattro e Italia 1 in HD ai canali 505, 504 e 506 scegli un televisore o un decoder con bollino la Tivù. Il futuro della televisione inizia a marzo. Benvenuti nel domani“.
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Le reti tv nazionali trasmesse sul digitale terrestre da tutti gli editori dovranno essere convertite nel nuovo formato Mpeg-4, la cui maggior parte delle caratteristiche sono opzionali e quindi la loro implementazione è lasciata alla discrezione dello sviluppatore.
Questo implica che bisogna avere un dispositivo di nuova generazione. Un cambiamento che per i moltissimi telespettatori dotati di apparecchi tv di nuova generazione sarà totalmente impercettibile. Ma per chi non si è ancora adoperato, è il momento di farlo. Sarà proprio lo spot di Mediaset a far scattare un countdown storico per la televisione italiana. Che a fine anno attuerà lo swtich definitivo al famigerato DVB-T2.
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