Sperando che sia la volta buona. Ottobre è iniziato. Il mese della prima tappa che porterà allo switch del digitale terrestre, un nuovo modo di concepire la televisione. Una transizione che si completerà a fine 2022.
A partire dal 20 ottobre, RAI ha in programma di sperimentare l’MPEG-4 (uno particolare tipo di standard utilizzato principalmente per applicazioni come la videotelefonia e per la trasmissione di filmati via Web, ora anche per la tv digitale) su canali specializzati e non generici quali Rai 4 e Rai 5, Rai Yoyo e RaiSport, RaiStoria, RaiGulp e RaiPremium.
Stessa linea di Mediaset. Che trasmetterà in Mpeg-4 alcuni dei suoi canali: Mediaset Italia 2, Boing Plus, compresi TgCom 24 e Boing Plus. Come per Rai 1, Rai 2 e Rai, i canali generici del Gruppo Fininvest continueranno ad essere visibili a tutti, in attesa della conclusione della transazioni, i cui effetti si vedranno a partire dal 2023.
Gli operatori di rete nazionali disporranno della possibilità di anticipare, rispetto al 2023, il passaggio al nuovo standard DVB-T2, una sorta di acronimo per abbreviare il Digital Video Broadcasting, Second Generation Terrestrial, l’estensione dello standard DVB-T del consorzio europeo DVB per una modalità di trasmissione televisiva digitale terrestre.
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L’Italia è stata divisa in quattro aree geografiche per questo passaggio, con un calendario ben definitivo: 15 novembre 2021-18 dicembre 2021 toccherà alla Sardegna far da apripista per l’Area A1. 3 gennaio-15 marzo 2022 sarà il turno di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia (esclusa la Provincia di Mantova), la Provincia di Piacenza, la Provincia Autonoma di Trento, la Provincia Autonoma di Bolzano per l’Area 2; Veneto, la Provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna (esclusa la Provincia di Piacenza) per l’Area 3. 1 marzo-15 maggio 2022, la fascia stabilita per Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche per l’Area 4. 1 maggio-30 giugno 2022, infine, via libera per Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania per l’Area 1B.
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In questo lasso di tempo, se tutto andrà per il verso giusto e al netto di problemi di interferenza o ritardi, si dirà addio alla codifica H.264 in favore della H.265. Sarà possibile, inoltre, collegarsi sia tramite decoder che smart tv con abilitazione alla nuova codifica. Per capire se la tv o il nostro decoder faccia ancora al caso nostro, ci sono i canali test di Rai e Mediaset (rispettivamente i canali 100 e 200) per la verifica, non ci saranno problemi per i televisori o quei decoder acquistati dopo il 2017. Altrimenti bisognerà cambiare. Chi dovesse trovarsi ad acquistare un decoder dovrà prestare molta attenzione a coloro che non disporranno di certificazioni specifiche.
Due i bonus da poter sfruttare: il primo dipende dall’ISEE, il secondo (cumulabile, comunque) è per tutti i cittadini italiani che portano il vecchio decoder in uno dei punti vendita adibiti a fornire uno sconto fino a 100 euro per l’acquisto di una smart tv, capace di trasmettere con la nuova codifica.
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