L’ultima grande rivoluzione della televisione è stata nel 2012, quando i cittadini italiani dovettero obbligatoriamente comprare un decoder per vedere i canali, o in alternativa una tv con il digitale terrestre integrato. Nove anni dopo il passaggio dall’analogico al digitale, si entra in una nuova era.
Parte oggi, infatti, la corsa allo switch definitivo previsto per la fine del 2022, quando l’ormai famigerato DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione, sarà la condicio sine qua… non si potrà vedere la televisione. RAI e Mediaset porteranno i propri canali tematici all’MPEG-4, quell’insieme di standard la codifica audio e video digitale sviluppati dall’ISO/IEC Moving Picture Experts Group.
In parole povere, alcuni canali tematici come Rai4, Rai 5, Rai YoYo, RaiSport+ Hd, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium e Rai Scuola, ma anche TgCom 24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 Tv e Virgin Radio Tv, saranno visibile solo per coloro che avranno un tv/decoder adeguato, generalmente per tutti quei dispositivi dal 2017 in poi. Viceversa bisognerà cambiare.
Magari sfruttando il bonus dello Stato (il 20% al momento dell’acquisti, fino a 100 euro di sconto) valido per tutti, cumulabile a quello riservato a chi ha un ISEE inferiore ai 20mila euro. Per il momento i canali principali di RAI e Mediaset saranno ancora visibili da tutti.
Per capire se siamo pronti per la prima parte della rivoluzione del digitale terrestre di seconda generazione, se TV o decoder supportino l’HD si deve andare in uno di questi canali: 501 per Raiuno HD – 505 per Canale 5 HD – 507 per LA7 HD. Se almeno uno di questi canali è visibile, l’apparato è in grado di ricevere l’HD e consentirà la visione dei programmi che verranno trasmessi con la codifica MPEG-4. Per tutti, è opportuno e consigliabile effettuare la ri-sintonizzazione dei canali: nel caso in cui, una volta terminata la procedura, nessuno dei 3 canali è visibile, sarà necessario sostituire la TV/decoder.
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Oggi, dunque, inizia una nuova era, una delle tappe del viaggio che ci porterà allo switch definitivo di fine 2022, inizio 2023. Nel frattempo, l’Italia verrà suddivisa in 4 macroaree, così ripartite. Dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021: Sardegna (Area A1). Dal 3 al 10 gennaio 2022 la RAI attiverà nuove frequenze in Sardegna per i Mux Rai. Dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano (Area 2), Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza (Area 3). Dal 1° marzo al 15 maggio 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche (Area 4). Dal 1° maggio al 30 giugno 2022: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania (Area 1B). Il Mux 1 Rai sarà spento sui 700 MHZ e in banda VHF.
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E così via, fino a quando l’avvento del DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione con codifica HEVC, quella la tecnologia che consente di mantenere (quasi) tutti i canali attuali in uno spazio frequenziale ridotto, non sarà definitivo. E quindi obbligatorio.
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