Digitale terrestre, alcune tv locali si sono unite in un unico corpo legale pronto a dare battaglia al cambiamento delle frequenze, chiedendo più tempo.
Il digitale terrestre è presente nella casa di quasi tutti gli italiani, che un po’ per noia e un po’ per divertimento, guardano ore e ore di televisione ogni giorno. Complice anche il Covid-19, con la pandemia che spesso ha costretto tante persone al lockdown e al non poter abbandonare le quattro mura di casa. Per non parlare di coloro che, per problemi economici, scarsa dimestichezza o comunque che soffrono il digital divide, non riescono ad usufruire di internet e di altre piattaforme di intrattenimento in streaming. Non tutti, per quanto possa sembrare strano, hanno Netflix, Amazon Prime Video o sanno accedere a Youtube. Per questo il digitale terrestre certe volte si dimostra salvifico, fondamentale, ed è per questo che tante tv locali stanno facendo appello al MISE chiedendo che il bando venga rimandato. O meglio, che le sue tempistiche vengano nettamente allungate.
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Digitale terrestre, Tv locali si appellano al Mise: “Rimandate il bando!”
Il bando per le frequenze scade il prossimo 30 gennaio 2021. Purtroppo però, per problemi legati alla logistica a causa del Covid-19, per le vacanze natalizie e altri problemi economici, non tutti sono riusciti a partecipare nel miglior modo possibile. Ecco perché ben 82 associazioni di Tv locali si sono riunite sotto il CNRT-TPD per fare appello al MISE, ovvero al Ministero dello Sviluppo Economico.
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Il portavoce di queste tv locali, Costantino Federico, editore della napoletana Telecapri, ha affermato che: “Ci si attende piena comprensione da parte del Ministero, sempre attento alle esigenze degli operatori locali”. Soprattutto ora che la crisi economica è sempre più nera.