A prescindere da come verrà risolto il rebus sull’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il prossimo triennio (2021-2024), una cosa sembrerebbe certa, col condizionale d’obbligo vista la cristallizzazione di una situazione data dalla forte spaccatura (ora in parti uguali) nei club di Serie A.
A fine campionato non sarà più possibile guardare DAZN sul canale 209 di Sky. Quel contratto ufficializzato nel 2019, è in scadenza e non verrà rinnovato.
Diritti tv, DAZN pensa ancora a Persidera. Rombo di tuono sui motori
DAZN continua a lavorare su più fronti: chiuso l’accordo con TIM, è ancora vivo lo studio di una partnership con Persidera, il più importante operatore di rete indipendente in Italia, per la realizzazione di canali sul digitale terrestre da convogliare in una nuova offerta pay. Tant’è.
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Gli abbonati SKY, dunque, perdono un canale, e sono in attesa di capire, ancora, dove vedere la Serie A. Già, attualmente, un bel rompicapo. L’offerta di SKY, il partner storico della Lega da certezza di un segnale garantito, è di 750 milioni per aggiudicarsi le 10 partite (non in esclusiva), di cui mezzo miliardo (505 mln per l’esattezza) subito, entro tre giorni dall’assegnazione dei diritti tv.
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Ma il legale della Lega, Toffoletto, ha preso una decisione forte, chiedendo chiarimenti in quanto tale offerta sarebbe inammissibile.
DAZN, invece, offre di più, 840 milioni di euro a stagione con il nuovo alleato forte TIM pronto a sostenere l’offerta del 40%, (circa 340 mln). Ma finora ha sbattuto sul muro di una parte della Serie A.
Ha convinto Atalanta, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese. Non il Cagliari, che ha scelto di non votare nell’ultima assemblea scollegandosi dalla riunione, né tantomeno Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino. Che continuano ad astenersi.
Vuoi per un motivo, vuoi per un altro, nessuno finora è riuscito a conquistare il quorum necessario (14 sì) per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A, nel triennio 2021-2014. E, nonostante la data della scadenza delle offerte s’avvicini (29 marzo) non si vede proprio la luce.
Nel frattempo DAZN sta spingendo il piede sull’acceleratore nei motori. A differenza di SKY crede nel MotoGP anche nell’era post Valentino Rossi. In Spagna ospiterà tutto il campionato mondiale di Formula Uno, mentre Sky Italia, invece, proseguirà di sicuro con la F1, di cui ha i diritti fino a tutto il 2022. Così è, se vi pare.