Parlando di dispositivi digitali, andiamo a toccare un argomento molto importante e presente nella nostra quotidianità, perché a tutti gli effetti siamo circondati da questi oggetti che sono parte integrante delle nostre attività giornaliere.
Il digitale, la tecnologia in generale, sono qualcosa che in questi anni hanno segnato le nostre generazioni, presentandosi come una vera e propria rivoluzione. Difficile a volte pensare a come si stava prima dell’arrivo dei computer o dei cellulari, vero?
Spesso ci fermiamo a pensare a come davvero sia cambiata gran parte della nostra vita pratica e non solo, da quando è arrivata la cosiddetta rivoluzione digitale. L’ingresso di attrezzi ed oggetti tecnologici, ci ha messo di fronte a quanto sia potente la forza delle invenzioni e dell’ingegno umano.
Dispositivi digitali, dove siamo arrivati?
Il nuovo millennio è iniziato con la generazione di chi è già nato con la tecnologia attorno a sé, ma chi è di una generazione precedente, spesso ricorda con nostalgia gli anni in cui “tutto era più semplice”.
Internet ed il cellulare sono certamente le invenzioni che hanno cambiato molto della nostra nostra storia, o meglio hanno dato una svolta alla nostra storia. Negli ultimi anni abbiamo inserito nella nostra quotidianità una serie di dispositivi digitali che attualmente utilizziamo praticamente sempre, soprattutto una gran parte di popolazione che fa lavori in cui questi oggetti devono essere per forza utilizzati.
Se è vero che negli ultimi anni internet ha preso piede, sia sui cellulari che sui pc, una grande svolta c’è stata da questo punto di vista nel 2020, quando lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha bloccato il mondo, e internet è stato il protagonista assoluto delle nostre giornate. Sembrano tempi lontani, eppure sono passati 2 anni dallo scoppio della pandemia che ci ha chiusi in casa per 3 mesi, con l’unica possibilità di comunicare via cellulare o via pc. Questo momento storico, ha messo milioni di persone e di aziende di fronte all’alternativa dello smart working, il lavoro da remoto da casa. Da allora, il lavoro da remoto e online ha preso piede, è stato scoperto e valutato.
Mal di schiena, i casi aumentati con il lavoro da remoto
Sono milioni le persone che lavorano davanti al computer a casa, e se questo ha molti punti a favore, ce ne sono alcuni che creano problemi anche di natura di salute, in particolare alla schiena. Il d. Vittorio Da Pieve di Humanitas Medical Care ha spiegato che il problema della lombalgia interessa ben il 50% degli adulti in età lavorativa, di cui il 15-20 % ricorre a cure mediche e il 3,5% degli accessi in medicina generale.
Al lavoro si tende a preferire l’uso della sedia possibilmente “ergonomica”, “per ridurre il carico sull’osso sacro, permettere alla colonna lombare di assumere la giusta curvatura, garantire i giusti rapporti di spazio dell’addome per i visceri e liberare il diaframma per permettere una giusta escursione durante gli atti respiratori. A tutto ciò va aggiunta la regolazione della posizione dello schermo a giusta distanza in funzione della dimensione, della acuità visiva”, spiega Da Pieve.
“A differenza che sul posto di lavoro tradizionale, l’ambiente domestico offre potenzialmente ed esponenzialmente motivi di distrazione dal compito e quindi causa di tensione emotiva che spesso si risolve in sovraccarico tensionale sui distretti muscolo scheletrici. E se non si usa la sedia? Le alternative sono ancora peggiori. Se il computer è tenuto sulle ginocchia mentre si è seduti sul divano (magari dotato di cuscino morbido), il bacino tende a scivolare in avanti, generando – se questa postura è tenuta per ore – uno stato di tensione dei muscoli estensori del rachide ed un accorciamento dei flessori di ginocchio e della muscolatura intrinseca del bacino; se invece il pc è posto sul torace, il tronco semi-disteso, le ginocchia flesse in blocco del portatile (perché non scivoli in avanti), la posizione del tratto cervicale, del capo in flessione e l’adduzione del cingolo scapolare, possono causare dolore cervico-dorsale e scapolo omerale a fine giornata“.
Dunque, è importante trovare un equilibrio tra vita in casa e lavoro, spazi fisici ma anche spazi interiori. Staccare, fare pause, muoversi. Su quest’ultimo tema, il medico spiega che le linee guida della lombalgia indicano come terapia migliore per i problemi alla bassa schiena, ginnastiche come Pilates o anche yoga e tai chi – sempre su indicazioni di uno specialista che dica se è il caso o meno, e in che modalità. Importanti sono a prescindere gli esercizi di rinforzo, resistenza, coordinazione ed esercizi per il core stability. Solo così si potrà avere un pò di sollievo e stare meglio sia al lavoro che nella vita privata.