In arrivo una serie di nuove regole per tutti i dispositivi mobili, quindi nuove regole per gli smartphone ma anche per i tablet. E per una volta sono regole che potrebbero aiutare davvero gli utenti.
Molto spesso quando si parla di introduzioni di nuove regole che riguardino smartphone e tablet si pensa alle regole che ne gestiscono l’utilizzo da parte degli utenti.
Stavolta invece le regole riguardano qualcosa che risulterà di grande beneficio proprio per gli utenti perché si tradurrà in risparmi economici importanti nonché in un rapporto migliore con l’ambiente.
A partire dal prossimo mese di giugno le nuove regole entreranno in vigore dopo essere state pubblicate diverso tempo fa. Vediamo quali sono le nuove regole e soprattutto quali diventeranno di fatto i nuovi diritti dei possessori di smartphone e tablet.
Sono ormai diversi anni che all’interno dell’Unione Europea si è aperta la discussione che riguarda il fine vita dei device tecnologici. I produttori, infatti, sembrano sempre fare di tutto pur di convincerci ad acquistare un nuovo smartphone oppure un nuovo tablet anche se quello che abbiamo potrebbe funzionare ancora benissimo.
Questo perché il loro business si basa sulla vendita di nuovi oggetti. Ma la corsa continua alla produzione e all’acquisto di nuovi smartphone e nuovi tablet ha chiaramente ripercussioni non solo economiche sui portafogli dei consumatori ma anche sull’ambiente in cui i vecchi smartphone e i vecchi tablet finiscono per trasformarsi in oggetti che inquinano.
A tal proposito nel 2023 sono arrivate le nuove regole che entrano in vigore proprio nel giugno di quest’anno. All’interno dell’Unione Europea i cittadini hanno diritto quindi ora ad avere device con resistenza certificata ad acqua, polvere e danni accidentali.
Per ciascuna voce ci sono limiti minimi da rispettare e nel caso in cui ci sia necessità di una riparazione entra in vigore quel famoso diritto alla riparazione di cui più volte si è già parlato e che è un altro aspetto del nostro rapporto con i device tecnologici che ai produttori non piace troppo.
I cittadini europei hanno ora diritto ad avere dei pezzi di ricambio e i produttori devono garantire che esistano pezzi di ricambio per almeno 7 anni da quando il device viene messo in vendita la prima volta. I pezzi di ricambio dovranno poi essere disponibili per essere inseriti nel device entro 10 giorni lavorativi.
Un cambiamento e nuove regole che quindi cambieranno il nostro modo di vedere i device. Avere a disposizione pezzi di ricambio e device più resistenti significa non dover per forza acquistare sempre un nuovo smartphone e produrre rifiuti. C’è quindi un risparmio economico e poi un risvolto positivo per l’ambiente.
Le informazioni su resistenza, durata della batteria e anche sull’efficienza energetica del device arriveranno con le nuove etichette energetiche che avranno un aspetto molto simile a quello delle etichette degli altri elettrodomestici che già conosciamo.
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