Un disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati vuole arginare il fenomeno della dipendenza da smartphone, introducendo un divieto d’utilizzo ai minori di dodici anni e multe verso i genitori disubbidienti.
Un minuzioso pacchetto di norme per regolamentare l’uso dello smartphone da parte dei minori di dodici anni. E’ questa l’ultima proposta di legge che si sta affacciando in queste ore alla Camera dei Deputati, nel tentativo di porre un argine contro gli effetti distorsivi generati nei più piccoli dall’abuso dei dispositivi mobili. La proposta prende le mosse da alcuni tragici eventi occorsi nell’ultimo periodo e tocca trasversalmente – quasi a voler trovare giustificazione – svariati studi approntati dalle Università del Vecchio Continente, che mostrano in buona sostanza le possibili conseguenze e gli impatti di segno negativo sulla salute degli adolescenti.
In particolare, si richiama il lavoro di ricerca condotto dall’Istituto neuro-diagnostico di Marbella, in Spagna, secondo il quale una conversazione telefonica di appena due minuti avrebbe il dirompente effetto di alterare – per un periodo massimo di sessanta minuti successivo alla conclusione della telefonata – la naturale attività del cervello di un bambino.
La politica si mostra dunque tutt’altro che insensibile ad una esigenza diventata improcrastinabile a seguito della rivoluzione tecnologica e dell’ingente diffusione degli smartphone. Il prolungato utilizzo dei dispositivi mobili potrebbe infatti avere ripercussioni in ordine alla salute dei più piccoli, provocando contraccolpi diversi e importanti, come la difficoltà di apprendimento, perdita di concentrazione, aggressività ingiustificata e finanche dipendenza.
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Il possibile nuovo art. 328-bis
La proposta di legge è stata avanzata da alcuni deputati e mira a normare una delicata materia attraverso due interventi diversificati: da un lato, un divieto di utilizzo dello smartphone – temperato in base all’età, con graduali concessioni per i più grandi – dall’altro, l’inflizione di pesanti sanzioni pecuniarie nei confronti dei genitori o di chi ne fa le veci, i quali saranno perciò chiamati a rispondere nell’eventualità di inosservanza delle misure restrittive.
Il disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati vuol intervenire nell’attuale testo unico di cui al d.lgs. n. 297/1994, introducendo un articolo 328-bis nel pacchetto di norme riguardanti il divieto dell’uso di telefoni mobili e dispositivi elettronici indirizzato verso gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
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In particolare, la misura prevede un sostanziale divieto di utilizzo dello smartphone per i bambini di età non superiore ai tre anni, mentre per gli altri sono ipotizzate delle concessioni gradualmente più marcate con il trascorrere dell’età: si potrà utilizzare lo smartphone un’ora al giorno per i bambini tra i quattro e i sei anni, elevate a tre ore per quelli fino ad otto anni e quattro ore per quelli di età compresa tra i nove e i dodici anni. L’utilizzo del dispositivo mobile dovrà comunque avvenire sotto la supervisione e il controllo del genitore o di chi ne fa le veci, onde evitare abusi e storture.
Infine le sanzioni pecuniarie in presenza di inosservanza ai sopramenzionati divieti, ammontanti entro una forbice tra 300 euro e i 1.500 euro graduati a seconda della gravità della violazione.