Un prodotto elettronico della Mela non è tanto efficiente quanto tutto il resto, e ciò non può fare altro che provocare un certo disagio. Quale dispositivo sta portando a dei problemi effettivi?
Persino le più grandi compagnie tech attuali possono commettere degli errori di valutazione, rilasciando dei prodotti che in seguito si rivelano essere non del tutto funzionanti o addirittura difettosi. Le segnalazioni servono essenzialmente a prevenire questa situazione, portando gli sviluppatori a correggere il dispositivo o a rilasciare un aggiornamento che serva per l’occasione.
Abbiamo assistito a vicende di questo calibro poche volte per fortuna, e se accadeva nei casi maggiori il problema risiedeva interamente nel sistema operativo. Un singolo update bastava a correggere l’errore prima di un eventuale disastro, per cui non c’era molto da preoccuparsi dal momento che sarebbe stato sufficiente aspettare l’intervento della casa produttrice stessa.
Apple razzista? Il suo orologio smart non funziona sulle persone di colore
Ma quando questo aiuto viene a mancare, il problema continua ad estendersi e a raggiungere un nuovo livello che non farà altro che allarmare ancora di più la stessa utenza. Così facendo si avviano cause legali non del tutto gradevoli che portano avanti delle segnalazioni fatte in precedenza, le quali assumono un aspetto del tutto negativo rispetto a prima. In quale circostanza è successo quanto raccontato?
Una causa collettiva afferma che il sensore presente sull’Apple Watch, capace di misurare la concentrazione di ossigeno nel sangue, non garantirebbe delle letture corrette per gli individui di pelle scura. Ad accertarlo sono stati degli esperti che, utilizzando le registrazioni dei pazienti acquisite durante e prima della pandemia, hanno potuto confermare il peso clinico del pregiudizio razziale della pulsossimetria, la quale può esporre i pazienti neri a un rischio maggiore di ipossiemia.
Questa causa legale è stata avviata da Alex Morales dopo l’acquisto di un Apple Watch fra il 2020 e il 2021, curioso di voler mettere alla prova il prodotto. Egli già conosceva le funzioni di misurazione dei livelli di ossigeno nel sangue, ma dopo il suo test ha potuto costatare in prima persona che Apple ha presentato il dispositivo in modo “falsa e fuorviante”, e soprattutto senza specificare le possibili imprecisioni di lettura per le persone con pelle scura.
Come si è difesa la società da questa accusa, che sembra essere più che giustificata? In un comunicato ufficiale – risalente al 2015 – ha affermato che “modifiche permanenti o temporanee alla tua pelle, come alcuni tatuaggi, possono anche influire sulle prestazioni del sensore di frequenza cardiaca. L’inchiostro, il motivo e la saturazione di alcuni tatuaggi possono bloccare la luce dal sensore, rendendo difficile ottenere letture affidabili“.