Le segnalazioni di malfunzionamenti degli operatori telefonici si sono sprecate nel mese di settembre. Vuoi per il maltempo, vuoi per una questione di ripetitori, chi più chi meno quasi tutti in Italia si sono trovati in difficoltà almeno qualche ora per malfunzionamenti di linea.
Nei giorni scorsi anche TIM ha subìto un down importante, o meglio lo hanno subìto i suoi utenti, che il 27 settembre scorso si sono trovati con dei malfunzionamenti che hanno riguardato più che altro la linea fissa.
Già, perché ovviamente TIM, come ormai tutti gli altri operatori di telefonia mobile, hanno anche un comparto di offerte per la telefonia fissa, che comunque è soggetta a malfunzionamenti al pari della sua controparte mobile.
Anche se sulla carta le zone solitamente più colpite dai malfunzionamenti delle linee telefoniche sono quelle un po’ più remote, dove i ripetitori fanno più fatica a portare il segnale, paradossalmente a essere colpite sono state le città più centrali d’Italia.
Il disservizio ha infatti colpito Palermo, Napoli, Roma, Perugia, Bologna, Milano e Torino, come ha riportato anche il sito downdetector.com, oltre ad altri agglomerati urbani. Quasi il 70% delle segnalazioni, inoltre, ha riguardato la linea fissa di TIM piuttosto che quella mobile, ed il disservizio è durato circa una mezz’ora, dopodiché la situazione è tornata a normalizzarsi.
In capo alle 9.30 della mattina del 27 settembre poi tutto è tornato alla normalità e la linea è tornata a funzionare regolarmente per tutti gli utenti di tutti i centri urbani menzionati.
E per un disservizio sulla linea fissa, c’è però una buona notizia riguardo il futuro di TIM. L’azienda è infatti molto attiva nella ecosostenibilità delle TLC ed in particolare punta a convertire al green anche i suoi fornitori attraverso una serie di percorsi condivisi.
TIM è infatti diventata Value Chain Partner di Open-es, la joint-venture che unisce mondo industriale, finanziario e associativo per supportare le imprese nel percorso di sviluppo sostenibile.
L’iniziativa di TIM “contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione di Tim, che ha fissato target Esg sfidanti volti alla riduzione delle emissioni di Scope 3 – anche derivanti dai beni e servizi acquistati – del 47% al 2030 e al raggiungimento dell’obiettivo Net Zero al 2040”.
TIM è impegnata ed ha stretto in questo senso un accordo con la piattaforma di Open–es (www.openes.io) grazie alla quale rilevare le performance di sostenibilità dei propri fornitori, rafforzare il processo di qualificazione con standard Esg di mercato e costruire percorsi condivisi di crescita.
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