Un’operazione di polizia internazionale smaschera il traffico globale di sostanze stupefacenti, armi e denaro: oltre 26 milioni di euro in cash e cripto valute. In manette quattro italiani.
La polizia internazionale si abbatte sul lato oscuro del web e smaschera un imponente traffico globale di droga, armi e soldi sporchi sul dark web. Condotta da Europol e dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, l’operazione Dark HunTOR è durata circa dieci mesi, toccando America, Europa e Oceania. L’iniziativa degli inquirenti ha preso le mosse dallo smantellamento di DarkMarket, finalizzato sempre da un pool internazionale a gennaio 2021.
Sono 150 gli arresti messi a segno, di cui quattro anche in Italia. Il grosso dei fermi ha riguardato USA (65) e Germania (47). Regno Unito (24), Italia (4), Olanda (4), Francia (3), Svizzera (2) e Bulgaria (1) le altre nazioni in cui sono stati emessi i provvedimenti cautelari. Il bottino sequestrato comprende 234 kg di sostanze stupefacenti, 45 armi da fuoco e la bellezza di 26,7 milioni di euro tra contanti e cripto valute. Vediamo più nel dettaglio i gangli dell’operazione nel nostro paese.
DeepSea dopo il Berlusconi Market: quattro in manette in Italia
L’operazione Dark hunTOR – gioco di parole sulla parola inglese “caccia” e Tor, ovvero il browser utilizzato per navigare sul dark web – ha permesso alle autorità italiane di smobilitare DeepSea, il secondo mercato nero online sgominato dopo quello denominato Berlusconi Market. DeepSea altro non è, o meglio era, che un sito di e-commerce su cui acquistare articoli illegali rimanendo nascosti dietro l’anonimato garantito dal dark web.
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Nel giro di sei mesi, su DeepSea sono stati effettuati 45 mila ordini di acquisto di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, eroina, psicofarmaci, farmaci, ecstasy, oppioidi, hashish e marijuana. Inoltre, in vetrina si potevano trovare Bank Drops (servizi di riciclaggio di denaro sporco dietro commissione); documenti d’identità italiani e internazionali, sia materiali che digitali con tanto di template personalizzabile all’occorrenza; carte di credito clonate; software malevolo; preziosi e articoli di gioielleria “verosimilmente di provenienza illecita o contraffatti”.
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Al lavoro dal luglio 2020, gli investigatori del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma hanno arrestato due persone dedite al riciclaggio di denaro online in provincia di Modena. Le forze dell’ordine hanno anche sequestrato circa 3,6 milioni di euro in Bitcoin e Monero (un’altra cripto valuta spesso associata con frodi e traffici illegali), tre autovetture per circa 370.000 euro, nove orologi di lusso per altri 90.000 euro.