Questo periodo sembra essere decisamente propizio per la plastica riciclata, che dopo averla vista in azione in Olanda come possibile manto stradale, oggi vi raccontiamo dell'iniziativa Ecobricks, un progetto curato da Susan Heisse che ha permes
Questo periodo sembra essere decisamente propizio per la plastica riciclata, che dopo averla vista in azione in Olanda come possibile manto stradale, oggi vi raccontiamo dell’iniziativa Ecobricks, un progetto curato da Susan Heisse che ha permesso di realizzare 60 istituti scolastici sfruttando mattoni di materiale plastico riciclato.
Accanto alle pareti tradizionali in cemento e muratura, sono state aggiunte queste bottiglie come riempitivo per realizzare uno strato piuttosto grande di materiale isolante, ideale per ottenere una buona coibentazione.
Niente lavorazioni particolari o impianti di riciclaggio. Ecobricks sfrutta il riuso come sistema per ridare nuova vita alle bottiglie di plastica, permettendo di utilizzarle per realizzare qualcosa di utile invece di disperderle nell’ambiente.
Nei paesi dove non esistono industrie capaci di riciclare tecnicamente questi materiali, Susan Heisse si è inventata un modo alternativo per trasformarli in mattoni e realizzare cosi qualcosa.
La logica è semplice: basta tagliare la bottiglia di plastica e riempirla a sua volta con rifiuti come plastica e simili.
Una volta riempita, la bottiglia diventa più resistente e solida e può essere utilizzata per realizzare pareti e mobili, come sedute o tavoli.
Questo consente da una parte di recuperare le bottiglie di plastica, dall’altra di recuperare i rifiuti che giacciono nelle discariche.
Esteticamente non sono particolarmente belli, ma hanno il vantaggio di poter essere realizzati facilmente ovunque, senza bisogno di macchinari particolari, cosi come possono essere riparati senza problemi.
La visione è proprio questa: un concetto di sistema a rifiuti zero che non richiede soldi, impianti, investimenti in infrastrutture o interventi politici.