Effetto pandemia da Coronavirus: il 50% degli italiani ormai compra online

Un’attenta e capillare indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c non fa altro che confermare, traducendo in numero, ciò che d’istinto era quasi scontato. La pandemia da Coronavirus ha cambiato gli usi e costumi degli italiani, sempre più propensi ad acquistare online. Un conto è dirlo, però, un altro è riflettere sui numeri.

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e-commerce, se ne serve il 50% degli italiani – Adobe Stock

Un’analisi della domanda e della offerta. La quantificazione del mercato eCommerce B2c milanese è partita da qui, dall’approfondimento sulla catena del valore e sui fattori critici di successo dell’eCommerce B2c e dalla classificazione delle piattaforme utilizzate dai merchant italiani, con stima dell’utilizzo.

La Ricerca dell’Osservatorio si è poi basata su un’analisi empirica che, attraverso survey, interviste e studi di caso, che ha visto coinvolti 350 operatori di eCommerce B2c, praticamente il 95% del mercato, che testimonia la credibilità di questi numeri.

e-Commerce, ben oltre il concetto semplicistico di shopping online

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e-commerce – Adobe Stock

Soltanto nel 2021 gli acquisti online valgono 39,4 miliardi di euro, un numero in netta crescita rispetto alla pandemia, addirittura il 21%. Che sta a significare che, una volta capito come soddisfare le proprie esigenze durante il lockdown, quando non si poteva praticamente uscire, l’italiano si è trovato talmente bene da questo nuovo modus operandi, da trasformarlo in quotidianità.

Gli acquisti di prodotto continuano a crescere, dunque, raggiungendo i 30,5 miliardi di euro, un +18% rispetto all’anno della pandemia, che, per ovvi motivi aveva raggiunto addirittura il +45%.

Anche con l’allenamento, nel corso del tempo, delle restrizioni date dal Covid-19, gli acquisti di servizi segnano una ripresa del +36%, producendo ben 8,9 miliardi di euro. Certo, quest’ultimo trend in particolare non riesce ancora a compensare le gravi perdite generate dall’emergenza sanitaria, dato che il divario rispetto ai valori pre-pandemia (13,5 miliardi) resta ancora elevato. Ma pian piano ne stiamo uscendo. Questo è un dato di fatto.

Nell’e-Commerce stanno trionfando tre fattori: il Food & Grocery (1,1 miliardi), d’altronde toglietegli tutto all’italiano ma non il gusto di mangiare bene, meglio che nella restante parte del mondo. Abbigliamento (un miliardo di euro) ed informatica ed elettronica di consumo (0,7 miliardi di euro) completano il podio e fanno capire gli usi e costumi degli italiani nell’era, si spera, post Covid-19.

Siamo ormai andati ben oltre l’accezione dell’eCommerce inteso come shopping online”. Roberto Liscia entra nelle pieghe dei numeri dell’indagine milanese: “Questo settore ormai ha un impatto decisivo, un volano indispensabile per lo sviluppo dell’economia italiana – spiega il Presidente Netcomm – rappresenta oggi un vero e proprio ecosistema, e come tale va trattato e regolamentato”.

Un altro modo di acquistare, dunque, di conseguenza deve esserci un altro approccio nella vendita: “Bisogna tener conto del contesto globale nel quale le imprese italiane operano – continua Liscia – sia delle peculiarità che caratterizzano lo scenario digitale globale. Siamo di fronte a un momento storico decisivo per la trasformazione dei modelli di business delle aziende, che devono rispondere con prontezza alle esigenze dei consumatori italiani, sempre più digitali”. Già, perché fa effetto che una persona su due in Italia compra sistematicamente online. E’ il 50% della popolazione.

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