Quando pensi a Elon Musk ti viene in mente subito Twitter, un’operazione fresca di chiusura. Magari t’immagini subito Tesla, la prima azienda a scommettere davvero sul green. E ti ritrovi, invece, con Starlink da copertina.
Tecnicamente una divisione all’interno di SpaceX, Starlink è anche il nome della rete in forte crescita della compagnia di voli spaziali, o “costellazione” per dirla alla Elon Musk, di satelliti orbitali. Lo sviluppo di quella rete è iniziato nel 2015, con i primi prototipi di satelliti lanciati in orbita nel 2018. E ora Starlink sta letteralmente volando.
SpaceX non si è più fermata, continuando a schierare migliaia di satelliti Starlink nella costellazione, attraverso dozzine di lanci di successo, il più recente dei quali ha avuto luogo lo scorso 21 aprile e ha consegnato altri 53 satelliti in orbita terrestre bassa.
Un numero impressionante se si pensa al totale di satelliti lanciati, passato a 2.388, più di 2.000 dei quali sembrano essere parti operative della costellazione. Certo, Starlink non è privo di controversie: i membri della comunità scientifica hanno espresso preoccupazione per l’impatto dei satelliti in orbita terrestre bassa di Starlink sulla visibilità del cielo notturno, anche perché i competitor come Viasat , HughesNet e Project Kuiper di Amazon, non sono rimasti certi a guardare, ma l’allargamento della costellazione di Elon Musk ha portato a 32 i paesi che possono usufruire della sua rete internet satellitare. Con il vantaggio, a caro prezzo, che tutti possono immaginare.
L’impresa di Elon Musk sta continuando a vendere connessioni Internet a quasi chiunque sul pianeta, attraverso una rete crescente di satelliti privati in orbita sopra la testa. Dopo anni di sviluppo all’interno di SpaceX e dopo aver ottenuto quasi 885,5 milioni di dollari in fondi di sovvenzione dalla Federal Communications Commission alla fine del 2020, Starlink ha accelerato il ritmo nel 2021.
A gennaio, dopo tre anni di lanci di successo, il progetto aveva superato i 1.000 satelliti consegnati in orbita. Un anno e dozzine di lanci di successo dopo, Starlink vanta più di 2.000 satelliti funzionali in orbita. E ora siamo a 32 paesi coinvolti, sebbene il fornitore californiano di banda larga debba ancora affrontare degli arretrato di potenziali clienti in attesa di ricevere apparecchiature e avviare il servizio.
Un elenco praticamente globale, visto che sono inclusi paesi come l’Ucraina, dove Musk ha detto a febbraio che ulteriori terminali Internet satellitari erano in viaggio durante l’invasione russa, una mossa che è costata ai contribuenti statunitensi 3 milioni di dollari, secondo un rapporto del Washington Post. Ucraina ma non solo.
Una mappa condivisa dalla compagnia spaziale di Elon Musk mostra che Starlink è disponibile in gran parte degli Stati Uniti, in Europa e in Nuova Zelanda, oltre a porzioni di Canada, Australia e Sud America. E, naturalmente, l’Italia. Molti dei restanti paesi e aree mostrano disponibilità in arrivo nel 2023, fra cui tutta l’Africa.
Neanche il prezzo sembra rappresentare un ostacolo. A marzo si è saliti a 110 dollari al mese per abbonarsi a internet made in Starlink, un aumento di ben 11 dollari, senza contare che la tariffa hardware una tantum, per la parabola del ricevitore di Starlink, è salita a 499 dollari a 599. Ma Elon Musk è Elon Musk.
Sta per arrivare una nuova funzione di WhatsApp che renderà felici moltissimi utenti. Vediamo insieme…
Google foto permette di eliminare persone indesiderate dalle foto e consente di evitare brutti ricordi.…
Come funziona la nuova direttiva UE sul diritto alla riparazione? Ecco tutto quello che serve…
Se possiedi un iPhone, dovresti davvero considerare di aggiungere questo accessorio alla tua collezione: una…
Attenzione se utilizzi Vinted o Wallapop, potresti ricevere cattive notizie e finire nei guai. Ecco…
Instagram, da sempre attento ai trend e alle esigenze degli utenti, ha deciso di dare…