Stando a quanto emerso da un recente report, la crisi dei chip potrebbe finalmente essere volta al termine. I numeri sono parecchio incoraggianti e in crescita rispetto ai mesi passati
È ormai un discorso che va avanti da tempo e che ha tagliato le gambe all’intera industria del mondo tech, in particolare per ciò che riguarda gli smartphone. Con l’avvento del Covid, è scoppiata una vera e propria emergenza di chip, con una carenza che si è protratta nel tempo e ha portato a rallentamenti importanti con la produzione e la distribuzione di nuovi dispositivi.
Ora però, sembra che finalmente qualcosa stia cambiando. Anzi, si è arrivati ad una situazione nella quale ci sono persino più chip di quelli richiesti. Almeno stando a quanto emerso dai risultati trimestrali relativi al Q2 2022 di TSMC. Ossia il più grande e importante produttore di chip in tutto il mondo. I dati parlano anche di un utile netto e fatturato da 18,16 miliardi di dollari, record assoluto e in crescita del 43,5% su base annua.
TSMC, i numeri confermato l’inversione di trend con la produzione di chip
Con l’utile netto in crescita del 76,4% su base annua, iniziano però anche ad emergere i primi timori per ciò che riguarda il terzo quadrimestre del 2022. Il motivo? L’inflazione che ha raggiunto livelli da record. Ma non solo, perché c’è un altro aspetto piuttosto curioso e inaspettato se si pensa alla situazione di qualche mese fa: ci sono più chip di quanto richiesto sul mercato.
Ne ha parlato l’amministratore delegato di TSMC, secondo cui ora la situazione si è rovesciata rispetto a due anni fa. I clienti avrebbero registrato un eccesso di chip nei propri magazzini. Una situazione che comporta ad una fase di attesa per TSMC stessa, che aspetterà per smaltire l’eccesso di scorte, così da raggiungere una situazione di equilibrio. “Riteniamo che l’attuale ciclo dei semiconduttori sarà più simile a un ciclo tipico, con alcuni trimestri di aggiustamento delle scorte, che probabilmente dureranno fino alla prima metà del 2023” ha affermato Ma Wei di TSMC. Vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi mesi.