Bere energy drink può avere severi effetti collaterali, ed un giovane britannico di 21 anni ne sa qualcosa. Ha infatti rischiato di lasciarci la pelle, per averne abusato per anni.
Il ragazzo, una volta ascoltato sulla vicenda, ha ammesso di essere talmente appassionato di energy drink da averne bevuti due litri al giorno circa per due anni. Al punto da dover essere ricoverato in terapia intensiva per insufficienza cardiaca grave.
Energy drink, attenzione agli effetti sul cuore
Il giovane inglese, al momento del ricovero, era in condizioni talmente gravi che i medici che lo avevano in cura erano sicuri di dover ricorrere a un trapianto di cuore e di reni. Il ragazzo infatti aveva, oltre a una gravissima insufficienza cardiaca dovuta all’abuso di energy drink, una uropatia ostruttiva cronica, fino a quel momento mai diagnosticata.
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Il ricovero del giovane si è reso necessario, dicono dal team di ricerca del Guy’s and St. Thomas NHS Foundation Trust – St. Thomas’ Hospital di Londra e della Scuola di Scienze e Medicina Cardiovascolare del King’s College di Londra, dopo aver avuto per 4 mesi di seguito mancanza di respiro senza aver fatto alcuno sforzo, affanno a riposo da sdraiato e una persistente perdita di peso.
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“L’ecocardiografia transtoracica ha rilevato una funzione sistolica biventricolare gravemente compromessa e trombi ventricolari bilaterali, successivamente confermati alla risonanza magnetica cardiaca, che inoltre non ha riscontrato edema, infiammazione o fibrosi focale“. E’ quanto si legge nella prima parte della diagnosi redatta dal team di medici coordinato da Andrew Da Silva, cardiologo presso il Dipartimento di Cardiologia dell’ospedale londinese.
Ma la storia clinica del ragazzo non riportava alcun legame con problemi cardiaci, quindi per forza doveva essere legato all’eccessivo consumo degli energy drink. Come poi confermato dal ragazzo stesso, il quale ha confessato ai medici di aver avuto una specie di dipendenza da questo tipo di bevande e di avere spesso emicranie fortissime quando provava a smettere.
I sintomi che nel tempo hanno portato il ragazzo al ricovero, tra cui frequenti indigestioni, tremori, palpitazioni, attacchi di panico, insonnia e problemi di memoria, sono iniziati molto prima del ricovero. Quando questo è avvenuto, i medici lo hanno trovato in condizioni così gravi da pensare al trapianto, ma poi i trattamenti ricevuti e la giovane età gli hanno consentito di riprendersi senza che si sia reso necessario.