La startup EyeGage vuole sviluppare un sistema di eye-tracking dedicato ai test antidroga. Ecco i dettagli dell’ultimo incredibile progetto
Negli ultimi tempi, la startup EyeGage ha sviluppato un interesse per l’eye-tracking. Il fascino delle informazioni che possono essere derivate dagli occhi ha costituito la base del progetto, con alcuni interessanti servizi che già sono disponibili in maniera gratuita sotto forma di app.
Proprio quest’anno, la stessa EyeGage ha lanciato il suo primo incredibile prodotto. Si tratta di un’app progettata per far sapere agli utenti se sono abbastanza sobri da guidare. Il tutto tramite eye-tracking. In caso di tasso alcolemico troppo elevato, spunterà un grande avviso rosso “Non guidare” e un collegamento diretto per chiamare un taxi o un Uber. La nuova frontiera sono ora i test antidroga.
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EyeGage lavora all’eye-tracking per i test antidroga: i dettagli
Dopo aver lanciato ufficialmente la sua prima app basata sull’eye-tracking, ora EyeGage punta ad un altro utilissimo servizio dedicato questa volta ai test antidroga. Nello specifico, la società ha messo in cima alla lista la marijuana, mentre altri farmaci come oppioidi, anfetamine e benzodiazepine saranno più difficili da raccogliere. “Miriamo a luoghi di lavoro ad alto rischio come l’edilizia, la produzione e i trasporti. Sono questi settori, in particolare, ad avere un alto tasso di consumo di droghe e alcol” ha spiegato LaVonda Brown a TechCrunch: “Il monitoraggio del comportamento degli occhi può essere utilizzato in tantissimi modi diversi. E naturalmente, può identificare qualcuno direttamente dai loro occhi“.
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“Può essere utilizzato per diagnosticare malattie, commozioni cerebrali o diabete, e può anche essere utilizzato in diversi segmenti di mercato. Sempre tramite gli occhi, si può capire se una persona ha bevuto caffeina, a seconda di come risponde alla luce” ha poi continuato Brown. Il nuovo progetto della startup ha già raccolto sino ad oggi 142.455 dollari. Una somma che include 42.455 dollari in pre-seed da amici e familiari, oltre ad un recente premio di 100.000 dollari dal Google Black Founders Fund.