Facebook non avrà più la possibilità di tenere conto della nostra posizione. Grazie a chi sono cambiate le carte in tavola?
La raccolta dei nostri dati sensibili, purtroppo, è una azione molto comune che tende ad avvenire in tutti i social network. Certamente sono protetti da chiave crittografate che ne impediscono l’accesso ai malviventi, mentre in altri casi pare che vengano custodite anche quando non è necessario farlo. Tutto ciò, come potreste intuire, ha creato un certo disagio verso coloro che non volevano che ciò venisse fatto, almeno non senza il loro permesso.
Ed è per tale ragione che il sito Noyb ha messo a disposizione uno strumento molto interessante, lo stesso che invierà in automatico a Meta una email in cui viene riferito esplicitamente che l’utente in questione non vuole che i propri dati vengano raccolti. Il messaggio viene appositamente inviato ad un responsabile della protezione dati dell’azienda, che ovviamente dovrà occuparsi del caso ed eventualmente rispondere.
Meta, niente più tracciamento dati: d’ora in poi cambierà tutto
Ciò che viene chiesto nell’email è molto semplice, ma essenziale per evitare che la compagnia continui a raccogliere informazioni senza la nostra autorizzazione. E visto e considerato che Meta non abbia dei bei trascorsi su questo tema, sicuramente rispetterà le richieste di un utente medio piuttosto che rischiare di prendere una multa per violazione della privacy. Ma che cosa ha fatto l’azienda in risposta a tutto quello che abbiamo appena detto?
Obbligata dalla stessa Unione Europea oltretutto, adesso dovrà pure preoccuparsi di applicare una nuova politica sulla privacy rivolta all’utenza stessa, secondo cui gli annunci pubblicitari visivi saranno sostituiti con degli spot testuali, seppur cambi veramente poco dalla prima forma di sponsorizzazione che abbiamo esposto. Può sembrare una buona idea, ma secondo Noyb – il sito di cui abbiamo parlato prima – non è altro che un modulo nascosto e complesso per tentare di arginare il problema in poche parole. Max Schrems, il fondatore della piattaforma, ha una opinione piuttosto particolare su Meta e sulle sue politiche:
“Queste mosse di Facebook sono semplicemente ridicole e imbarazzanti. Devi trovare ogni elemento nella loro politica sulla privacy con cui non sei d’accordo e spiegare perché la valutazione di Meta è sbagliata nel tuo caso specifico. La loro valutazione, tuttavia, non è pubblicata. È come dire che puoi rinunciare solo ogni secondo lunedì del mese dalle 8:00 alle 9:00. Il nostro modulo ribalta la situazione. Gli utenti possono ora rinunciare al trattamento dei dati e Facebook deve accettare questa obiezione senza indugio. Vogliamo rendere il più semplice possibile per le persone colpite l’esercizio dei loro diritti fondamentali”.