Facebook proporrà all’utente una serie di informazioni che probabilmente compariranno sul lato destro del suo profilo, Sarà l’algoritmo che penserà a tutto, selezionando i contenuti e trasferendoli automaticamente sulla pagina
Sembra che per ravvivare l’interesse degli utenti Facebook stia pensando di introdurre direttamente le news sul suo Social, avviando contatti con grandi player come il New York Times, Buzzfeed e National Geographic.
Una delle motivazioni di questa scelta è la volontà, da parte chi gestisce il Social, di controllare il contenuto pubblicato, cosa che attualmente non è in grado di fare, ma in realtà la visibilità delle pagine, che di fatto offrono molto spesso contenuti e notizie, è stata di molto ridotta rispetto al passato.
Linkare non sarà più l’atto che guiderà la nostra attività. Condividere un link è un atto che, anche se stimolato e in parte indotto, lascia comunque all’utenza la sovranità. Facebook sostituisce la possibilità di linkare una notizia presa navigando liberamente sul web con un automatismo che toglie potere, privando l’utente della facoltà di scegliere, cliccare, leggere e sentirsi colpito o sorpreso, divertito, rappresentato o identificato, o magari anche indignato per poter decidere eventualmente se condividere o meno le informazioni sulla sua pagina.
Da domani sarà l’algoritmo che penserà a tutto, selezionando i contenuti e trasferendoli automaticamente sulla pagina dell’utente. Facebook, quindi, proporrà all’utente una serie di informazioni che probabilmente compariranno sul lato destro del suo profilo, insinuandosi nella sua coscienza, mentre starà commentando lo status di un suo amico di Social o mentre starà guardando le foto dell’ultima gita al mare del suo collega di lavoro.
Verranno proposte quelle notizie dei giornali e dei siti che aderiranno all’intesa con Facebook, quindi sono escluse tutte le altre che diffondono i giornali le televisioni e gli altri siti online di notizie. Inoltre verranno proposte all’utente solo quelle che corrispondono al profilo che Facebook si è fatto sul suo conto, o quelle che coincidono col suo status di quel momento, il quale è stato colto dall’algoritmo del Social Network.
L’informazione diventerà personalizzata ed occasionale. Ciascun utente leggerà un proprio giornale, unico e diverso da quello degli altri utenti e composto (e imposto) secondo quello che Facebook riterrà essere il gusto e le idee dell’ utente.
Ciascuno leggerà ciò che in qualche modo già sa, o si aspetta di leggere, senza più sorprese, o scoperte personali, privato della serendepity, ossia l’arte di imbattersi in qualcosa per caso e la capacità di collegare fra loro fatti apparentemente insignificant,i arrivando a una conclusione preziosa . Facebook quindi si impone come l’unica edicola del mondo, che recapiterà sulle pagine degli utenti e ad ognuno la sua, modificando la meccanica storica della navigazione in rete.
E cosa succede se un domani Facebook decidesse di spostare l’attenzione ad un giornale piuttosto che ad un altro? E chi farà da filtro contenuti? Con quali regole?
C’è in gioco la libertà e l’indipendenza dell’informazione, sviluppata dal basso grazie proprio alle specificità della rete Web, libera e indipendente.