Altro attacco ai danni di Facebook. Sono stati rubati i dati di oltre 500 milioni di utenti e pubblicati su un forum dedicato
Secondo quando riferito dal direttore tecnico di Hudson Rock (azienda specializzata in cybercrime) Alon Gal, i dati di oltre 500 milioni di utenti Facebook sarebbero stati rubati e poi pubblicati online su un forum apposito. A riprendere la notizia diversi media statunitensi, che spiegano come il furto abbia riguardato circa 106 paesi diversi, e comprendono dati sensibili come il nome completo, gli indirizzi e le date di nascita.
Il sito Business Insider ha citato proprio Alon Gal, secondo cui tra i dati trafugati ci sarebbero anche nome utente e password, Facebook ID, biografie, numeri di telefono e indirizzi email. Stando alle prime stime, sembrerebbe che oltre 32 milioni di utenti colpiti siano statunitensi, 11 milioni del Regno Unito e 6 milioni dell’India.
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Facebook, rubati dati di 500 milioni di utenti: tutti i dettagli
I dati di oltre 500 milioni di utenti su Facebook sarebbero finiti nel mirino dei cybercriminali. Ne è sicuro il direttore tecnico di Hudson Rock Alon Gal, che ha spiegato come – lo scorso gennaio – aveva individuato un forum dedicato all’hacking. Proprio qui, un utente pubblicizzava la possibilità di racimolare numeri di telefoni di milioni di utenti, sfruttando un bot dedicato. Sembrerebbe che i dati siano stati ottenuti proprio grazie a questo strumento, scaricabile gratuitamente da tutti. Un’arma quasi letale, contro cui Facebook può fare poco e nulla. Come riferito dall’esperto, al massimo si possono avvisare gli utenti sui meccanismi di phishing e potenziali frodi che potrebbero essere messe in piedi.
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Ad oggi, in realtà, il social network di Mark Zuckerberg non si è ancora espresso ufficialmente a riguardo. È possibile che già nei prossimi giorni arrivino novità in questo senso, con una nota dedicata proprio al furto di dati legati ai social. Non è la prima volta che si verifica un evento di questo tipo. Nel 2018 – col caso Cambridge Analytica – i dati di almeno 87 milioni di utenti vennero sfruttati per scopi di propaganda politica.