La Federal Trade Commission e ben 46 stati accusano Facebook di aver violato l’antitrust con le acquisizioni di Whatsapp e Instagram: “Condotta anticompetitiva”.
Facebook di nuovo nei guai. La Federal Trade Commission (FTC) e gli attorney general di 46 stati accusano il colosso dei social network di competizione sleale. Secondo il braccio antitrust del governo a stelle e strisce, Facebook avrebbe puntato ad allargare la propria fetta di mercato tramite le acquisizioni di Whatsapp, comprato per 19 miliardi di dollari nel 2014, e Instagram, assorbito nel 2012 al prezzo di un miliardo. Ora Zuckerberg potrebbe vedersi costretto a cedere entrambi i social. Accuse che ricordano da vicino quelle mosse un paio di mesi fa a Google, reo secondo il Dipartimento di Giustizia statunitense di respingere qualsiasi tentativo di accedere al mercato da parte della competizione. E ciò che conta di più, il fronte degli accusatori non è solo larghissimo ma anche bipartisan.
La causa della FTC segue alle accuse di monopolio e di violazione della privacy dei suoi utenti che da diversi anni perseguitano Zuckerberg sia in America che in Europa. Nel 2019 Facebook aveva dovuto pagare una multa di 5 miliardi di dollari comminatagli proprio dalla FTC per la diffusione di dati personali sensibili a partner commerciali. La causa intentata mercoledí scaturisce invece da accuse di monopolio illegale e condotta anticompetitiva. Nel mirino degli inquirenti, che indagano dal giugno del 2019, anche il divieto di Facebook nei confronti della piattaforma di short video Vine di utilizzare le sue API per ingrandire la propria rete di utenti. Vine, che nel 2016 ha chiuso i battenti, era un’iniziativa di Twitter, non a caso uno dei grandi competitor di Facebook.
POTREBBE INTERESSARTI: Instagram spia gli utenti Apple, tribunale contro Zuckerberg
Facebook costretto a vendere Whatsapp e Instagram, ma tra quanto?
Facebook chiaramente non starà a guardare e prima di vendere Instagram e Whatsapp darà battaglia nelle aule di tribunale. L’avvocato Jennifer Newstead, attuale consigliere generale di Facebook ed ex consigliere legale del Dipartimento di Stato sotto la presidenza di Donald Trump, fa notare che l’organo antitrust del Governo non aveva avuto nulla da ridire al tempo in cui le due acquisizioni furono perfezionate. Tuttavia, ha replicato la FTC, nulla vieta il riesame di una decisione passata nel caso emergano elementi nuovi. In questo caso, la commissione ha prove per credere che Zuckerberg e gli altri direttori esecutivi della social company abbiano agito consapevolmente, acquisendo due possibili competitori e precludendo l’accesso al mercato a realtà imprenditoriali minori.
LEGGI ANCHE ->TikTok è l’app più scaricata al mondo: superati WhatsApp e Instagram
Naturalmente il problema è proprio che con un monopolio non ci sono vie d’accesso al mercato per concorrenti minori. Lo stesso avviene anche con un oligopolio in cui le poche aziende che si spartiscono il mercato finiscono per adottare una strategia comune che le identifica come un monopolio di fatto. Letitia James, il procuratore generale di New York che guida la coalizione di 46 stati, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione, asserendo che Facebook ha monopolizzato il mercato per quasi dieci anni, alle spese di altre aziende e in ultima analisi dei consumatori.