Le due facce della stessa medaglia. Comprare uno smartphone oggigiorno (anche se sempre più frequentemente ne abbiamo almeno due) significa poter chiamare, lavorare, giocare, chattare, fare vocali e chissà quale altre diavoleria. Ma per ogni cosa c’è il risvolto della medaglia.
Il cellulare dà dipendenza? Sì. Soprattutto ai bambini. Con il cellulare ci si aliena dalla realtà? Sì, soprattutto fra gli adolescenti. Con il cellulare ci si deconcentra, con il rischio di fare cose stupide, o non remunerative? La risposta è ancora sì.
Quando gli acquirenti usano i loro cellulari per stare al passo con messaggi, social media o chiamate, si spostano all’interno del negozio a un ritmo più lento, vagano lungo più corridoi e si imbattono in prodotti extra, perdono circa 20 centesimi ad azione alle casse, con oltre il 40% di acquisti evitabili.
Fino al 58% in più di spesa
Sono i sorprendenti numeri di un indagine tedesca sugli smartphone. Nel primo dei due report, i ricercatori hanno scoperto che le persone spendono da un 45% di prodotti in più, con picchi che arrivano addirittura al 58%, nella seconda parte dello studio.
I ricercatori affermano che l’uso di un cellulare distrae le persone dalla loro lista della spesa pianificata, che si tratti di una vera lista dettagliata o del loro negozio dove praticamente si gira con il pilota automatico (mentre chiaramente si parla o chatta con un parente, un amico, un collega di lavoro o con chicchessia), i clienti fanno la spesa prendendo fin troppo spesso prodotti che non fanno parte della lista quotidiano, ma quelli che sono soliti comprare.
Articoli a go go nel carrello, perché – sempre secondo lo studio tedesco – l’esposizione a una gamma più ampia di prodotti stimola la memoria delle persone su altre cose che hanno esaurito a casa; o perché imbattersi e notare nuovi prodotti ispira le persone a fare acquisti extra.
Anche un piccolo negozio di alimentari può immagazzinare 10.000 prodotti unici, una quantità impossibile da elaborare consapevolmente per il cervello umano.
I ricercatori spiegano che un modo in cui il nostro cervello cerca di semplificare questo è attivare una sorta di pilota automatico interiore che funge da “script di acquisto” per ciò che facciamo e vediamo nel negozio.
Ecco, quando usiamo il nostro cellulare interrompiamo il nostro pilota automatico e ci muoviamo e ci comportiamo in modo molto diverso. Un altro studio parallelo sui supermercati svedesi, pubblicato sul Journal of Marketing, basatosi su un set di dati di 294 viaggi di acquisto raccolti dalla società di consulenza Retail Academics e su un esperimento di follow-up dei ricercatori di Bath su 120 acquirenti, ha replicato l’esperimento, diviso in due parti: shopping con e shopping senza cellulare.
Utilizzando la tecnologia eye tracker, il team di ricerca della Stockholm School of Economics, del Babson College e dell’Università del Tennessee ha studiato come le persone si spostavano nel negozio, cosa guardavano e acquistavano. Differenze imbarazzanti a seconda se c’era o meno lo smartphone.
L’esempio dei supermercato può essere serenamente allargato a qualsiasi cosa facciamo con, o senza cellulare. Meditate gente, meditate.