Dopo avervi citato per tante volte i casi americani, con progetti di connessione da 100 Mbps a 1 Gigabit, finalmente possiamo raccontarvi anche un caso italiano.
Fastweb ha infatti annunciato un progetto per avviare un update sulla propria rete, da completare entro il 2016, che permetterà ai clienti di poter navigare fino a 1 Gbps, 1024 Mega.
Questa novità sarà possibile sfruttando in parte la rete in fibra ottica e per le connessioni finali, lo standard VDSL Enhanced che consente di operare in maniera sostanzialmente diversa rispetto ai metodi tradizionali, aumentando velocità e volumi di dati, anche grazie a software di ottimizzazione appositi.
Lo standard VDSL Enhanced, licenziato dal consorzio IEEE nel 2013, sfrutta alcune nuove tecnologie per incrementare la frequenza dei segnali, consentendo velocità migliori a patto di ridurre fortemente la distanza tra gli apparecchi che, per funzionare al top, non deve superare i 250 metri.
Nel frattempo, Fastweb come altri operatori tra i quali Telecom Italia, continua con l’upgrade di armadi e cabine con la tecnologia FTTC, Fiber to cabinet, che sfruttando le tecnologie VDSL, permettono di offrire connessioni decisamente più veloci a patto di abitare nei pressi di un armadio.
Gli operatori stanno infatti cablando su fibra ottica gli armadi, collegandoli alle centraline di riferimento, per poi sfruttare la tecnologia VDSL per il cosidetto ultimo miglio, solitamente coperto su cavi di rame tradizionali.
Questo mix di tecnologie consentirebbe di ampliare notevolmente il numero di utenti da connettare su reti veloci, da 30 a 100 Mega, migliorando notevolmente la qualità del segnale e azzerando le distanze di connessione delle centraline.
Il segnale regge in maniera adeguata fino a 1 chilometro di distanza dall’armadio di zona per poi degradarsi man mano che aumenta la distanza e annulare gli effetti benefici oltre i 2 chilometri.
Il problema di base è dovuto all’effetto prodotto dai cavi in rame utilizzati nelle reti di telefonia fissa, che generano interferenze man mano che aumenta la distanza, costringendo gli apparecchi che inviano e ricevono i segnali, a ridurre la velocità di trasmissione.
Un problema che scomparirebbe se i cavi fossero tutti realizzati utilizzando la fibra ottica, una ipotesi avviata in passato con il famoso progetto Archimede ma poi accantonato per ritornare diversi anni dopo.
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