L’FBI condivide gli archivi dei maggiori leak informatici con il sito Have I Been Pwned, che vi permette di verificare se password e altri dati personali sono caduti nelle mani sbagliate.
Una buona notizia per quanto riguarda la sicurezza dei nostri dati personali, grazie alla collaborazione tra l’FBI e il sito Have I Been Pwned. Siamo sempre più esposti ai pericoli del crimine informatico, visto che la pandemia ha determinato un vertiginoso incremento del tempo che passiamo online e dei servizi a cui accediamo tramite la rete. Una situazione che ha inevitabilmente ingolosito le organizzazioni malavitose, che ormai frequentano regolarmente la realtà virtuale per mettere a segno colpi decisamente redditizi.
Ecco perché è imperativo dedicare tempo e attenzione a proteggere le nostre credenziali, siano esse legate alla sfera lavorativa (smart working), finanziaria (internet banking), personale (social media, email, e-commerce, dati di navigazione) e via dicendo. Da oggi abbiamo un’arma in più, grazie alla polizia Federale degli Stati Uniti e ai suoi archivi sui crimini informatici perpetrati negli ultimi anni, ora accessibili anche a noi comuni mortali grazie al sito web Have I Been Pwned. Vediamo come si fa.
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I criminali informatici sono costantemente a caccia di credenziali da sfruttare direttamente o rivendere al migliore offerente. Per verificare se la vostra identità, indirizzo email, numero telefonico o password è caduto nelle mani sbagliate, non dovete fare altro che collegarvi ad Have I Been Pwned, creato all’uopo dal ricercatore Troy Hunt e inserire il dato da cercare. La svolta consiste nel fatto che Hunt ha di recente avviato una collaborazione con il Federal Bureau of Investigation proprio in materia di sicurezza informatica.
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In pratica, l’FBI ha integrato la piattaforma di Hunt con le password e i dati oggetto di leak informatici scovati durante la propria attività investigativa. Il database di Have I Been Pwned conta già di suo miliardi di dati pubblicati illecitamente dagli hacker. Solo il mese scorso, poi, l’FBI ha fornito ad Hunt oltre 4,3 milioni di credenziali violate da Emotet, la rete di bot che da anni ha messo a segno colpi in tutto il mondo e che è stata smantellata da un’operazione internazionale a inizio 2021. Da oggi in poi, i contenuti dei leak smascherati dall’FBI saranno trasmessi in tempo (quasi) reale, consentendo a chiunque un controllo più rigoroso e assiduo. E alle vittime di prendere provvedimenti in seguito all’attacco subìto.
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