La vicenda riguardante il ban di Fortnite si arricchisce di dettagli anche clamorosi: stando a quanto riportato in rete, pare che Google avrebbe pensato di acquistare in tutto od in parte Epic Games. Ecco cos’è successo.
La battaglia legale tra Epic Games e Apple continua a fioccare di dettagli, anche piuttosto particolari e inaspettati. La sentenza conclusiva è attesa entro la fine del mese in corso, ma intanto sul web sta circolando una voce a dir poco clamorosa: la società creatrice del popolare battle Royale Fortnite avrebbe “rischiato” – se così si può dire – di essere inglobata nientepopodimeno che da Google.
E non si tratta di una boutade come quelle che spesso e volentieri siamo soliti leggere su Internet, ma di una vera e propria conferma che poggia su dati certi e inequivocabili. Perché Big G si sarebbe interessata a Epic Games e come mai il procedimento di acquisizione – tramite un’OPA ostile (l’acronimo di Offerta Pubblica di Acquisto) o una negoziazione regolare improntata sull’incontro tra domanda e offerta – non è andato a buon fine?
Vale la pena riannodare le fila del discorso a beneficio di una maggiore chiarezza espositiva. Abbiamo detto che Epic Games sta combattendo una causa legale contro Apple, ma bisogna adesso aggiungere che la stessa rinomata società videoludica è anche al centro di un secondo procedimento giudiziario, stavolta coinvolgente Google. Il motivo? E’ lo stesso che interessa trasversalmente il braccio di ferro tra Epic Games e Apple: la prima avrebbe infatti inserito all’interno di Fornite un metodo di pagamento in grado di bypassare gli acquisti in-app tramite Google Play, sulla scorta di quanto fatto su iOS (e da qui è generata la controversia legale con il sodalizio di Cupertino).
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Fortite ban: l’impeto di Google, che accarezzava l’idea di prendersi Epic Games
This was unbeknownst to us at the time, and because of the court’s protective order we’re just finding out now about Google’s consideration of buying Epic to shut down our efforts to compete with Google Play.https://t.co/HSS1edUrQm
— Tim Sweeney (@TimSweeneyEpic) August 6, 2021
La risposta di Big G non si è fatta attendere: Fortnite è sparito dal Google Play Store (il negozio ufficiale dove scaricare in modo sicuro app Android), pur restando comunque disponibile su tutti i dispositivi animati dal “robottino verde”, anche alla luce della sua natura open source. Come spiegato da Tim Sweeney su Twitter, la fonte che ha dato per prima l’anticipazione della notizia, a un certo punto il sodalizio americano avrebbe pensato di “forzare la mano”, provando ad acquistare Epic Games.
Il discorso si sarebbe poi arenato con un nulla di fatto ma è interessante dire che la società videoludica sarebbe rimasta estranea alle intenzioni di Big G. Tramite l’incartamento condiviso dalla fonte, l’amministratore delegato di Epic Games afferma infatti di non essere a conoscenza delle strategie di Google: il procedimento di acquisto si sarebbe potuto conclude tramite una scalata ostile di Google (l’OPA, per l’appunto), oppure mediante la formulazione di un’offerta.
Altri documenti risalenti al 2018 mostrano che Google aveva cercato di convincere Epic Games a pubblicare Fortnite sul Google Play, comparando l’immediatezza del download dell’app tramite lo store ufficiale e la procedura di sideloading, effettivamente macchinosa. Fortnite sul Play Store è approdato sul Google Play ad aprile del 2020, ma ci è rimasto appena quattro mesi, giusto il tempo di racimolare un ban per via delle violazioni degli acquisti in-app.
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I rapporti tra Epic Games e Google non sono dunque propriamente idilliaci, come dimostra anche la denuncia effettuata in Australia dalla creatrice di Fornite lo scorso marzo ai danni di Big G per presunte pratiche anti-concorrenziali.