Nuova pagina nera del web espone alla mercé dei malintenzionati alcuni dati di migliaia di utenti. Ecco cos’è accaduto
L’incremento delle attività di cybercrimine sta esponendo i dati personali degli utenti a diverse minacce. Tra ransomware, malware e campagne phishing sempre più raffinate, lo smartphone è quasi sempre la principale porta di ingresso per i malintenzionati, che possono così mettere le mani su informazioni private da rivendere al miglior offerente o più semplicemente sfruttarle per approntare attacchi malevoli di vario tipo.
Nel corso dell’ultimo periodo abbiamo assistito a svariate campagne malware, molte delle quali basate sul fenomeno dell’abuso del brand: i malintenzionati utilizzano indebitamente il nome di aziende di un certo peso (impersonando perciò quest’ultime) per convincere il malcapitato di turno a dar credibilità al messaggio ricevuto (SMS o email), quasi sempre contornato dal classico link che apre le porte a conti bancari o credenziali di vari account.
A questo fenomeno sempre più in crescita si aggiungono poi gli attacchi hacker che prendono di mira direttamente alcune aziende, con lo scopo di trafugare i dati sensibili contenuti nei rispettivi database. Nelle ultime ore, ad esempio, si è avuta la conferma di un nuovo attacco hacker subìto da Samsung, che giusto sei mesi fa era stata vittima di una campagna malevola che ha portato alla sottrazione di oltre 190 gigabyte di codice sorgente dei dispositivi della famiglia Galaxy.
Samsung conferma nuovo attacco hacker: nessuna conseguenza per gli utenti
A dar conferma dell’accaduto è stata proprio l’azienda di Seoul, che dalle pagine del proprio sito web statunitense ha rivelato e ricostruito l’ennesima pagina nera del web. Per fortuna, lo precisiamo subito, non ci sono state grosse conseguenze negative a danno degli utenti: l’attacco hacker non ha infatti coinvolto le informazioni più sensibili, che restano quindi al sicuro.
In particolare, non sono coinvolti i dati relativi al numero di sicurezza sociale né tantomeno i numeri delle carte di credito o debito. Ad essere esposti in taluni casi sono state informazioni come il nome dell’utente, il contatto e informazioni demografiche, come la data di nascita, oltre alle informazioni che afferiscono alla registrazione dei prodotti acquistati.
Samsung conferma di essere già attiva per far chiarezza sull’accaduto, coinvolgendo direttamente le forze dell’ordine e alle indagini partecipa anche una importante compagnia specializzata in cybersicurezza.
Samsung consiglia gli utenti di non rispondere a email non richieste (anche se apparentemente provenienti dalla stessa società) e di verificare eventuali attività anomale effettuare sul proprio account.