Un nuovo, significativo, grande passo verso la fusione nucleare. E’ quanto fatto in Corea del Sud, all’interno del reattore sperimentale KSTAR, noto anche come il sole artificiale coreano. Stabilito un nuovo record mondiale.
La fusione nucleare è da tempo indicata come il futuro dell’approviggionamento energetico planetario, ma la strada per portare a termine quella che è a tutti gli effetti un’impresa scientifica senza precedenti è ancora lunga e disseminata di incognite. Un segnale importante arriva però in questi giorni dalla Corea del Sud, più precisamente dal reattore sperimentale KSTAR, acronimo di Korea Superconducting Tokamak Advanced Research.
Questo capolavoro di ingegneria ha infatti stabilito un nuovo primato mondiale, infrangendo i precedenti record di durata di confinamento di plasma ad alta temperatura. E per alta temperatura intendiamo veramente molto alta, superiore a quella del Sole. Vediamo nei dettagli i progressi dell’esperimento.
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Grande passo verso la fusione nucleare, in Corea mantenuta per 20 secondi una temperatura superiore a quella del Sole
Alla base della fusione nucleare c’è, come appunto suggerisce il nome, la fusione di isotopi di idrogeno al fine di creare atomi di elio. Una reazione che libera una quantità gigantesca di energia, con il grande vantaggio – rispetto alla fissione nucleare tradizionale – di non necessitare di materiali radioattivi e quindi di non creare scorie altamente pericolose e difficili da stoccare in sicurezza. Per far ciò sono però richieste temperature altissime, superiori a quelli rintracciabili nel nucleo del Sole, nell’ordine delle decine di milioni di gradi centigradi. La grande sfida è quella di come contenere questi gas ad alta temperatura, affinché non danneggino il reattore stesso e abbiano al contempo la giusta densità per dare il via alla fusione.
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La risposta è nei campi magnetici, potentissimi come si può facilmente immaginare. Il reattore KSTAR è qui che ha stabilito il nuovo primato mondiale, riuscendo nell’impresa di mantenere il plasma di gas ionizzato per ben 20 secondi ad una temperatura superiore ai cento milioni di gradi. Un traguardo notevole se si pensa che il precedente record del KSTAR era di soli 8 secondi, meno della metà, e che nessun esperimento nei vari siti mondiali aveva mai superato il limite dei 10 secondi.
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Siamo ancora tuttavia ancora molto lontani da quello che è l’obiettivo finale di KSTAR, ovvero il raggiungimento dei 300 secondi, 5 minuti, entro il 2025. Sulla scia di quanto sperimentato in Corea intanto, prosegue in Francia la costruzione dell’ancor più ambizioso progetto ITER, un prototipo innovativo di reattore a fusione termonucleare.