Come ormai è risaputo, non è solo il numero dei Megapixel a contribuire alla riuscita di una bella foto. Oltre alla sensibilità del sensore infatti, giocano un ruolo fondamentale anche la qualità del sensore stesso e soprattutto il software di elaborazione che lo smartphone utilizza per “creare” la foto.
Un esempio di quanto affermato lo abbiamo avuto tempo fa, proprio dall’uscita dei Google Pixel e delle loro Gcam, che pur presentandosi al pubblico, con una dotazione hardware apparentemente inferiore rispetto ai loro competitor più agguerriti, si dimostrarono alla critica, nettamente superiori ai loro antagonisti, nel campo fotografico.
Questa incredibile supremazia, si palesava specialmente nelle foto difficili, ovvero quelle scattate in condizioni di scarsa luminosità, in cui i terminali Google, si dimostrarono inarrivabili, consegnando all’utilizzatore, delle foto notturne, ricchissime di dettagli e decisamente più luminose dei competitor di pari livello.
Il software di elaborazione che utilizza la Gcam e che è tuttora presente di serie come detto, solo sui terminali della casa Californiana, ovviamente non passò inosservato al mondo degli sviluppatori indipendenti, che si misero subito a studiarlo, con l’intento di poterlo riproporre, anche sugli smartphone delle altre marche.
Questa operazione, in gergo chiamata PORTING, non fu di semplice esecuzione, ma comunque alla fine, su un gran numero di terminali riuscì. L’unico problema che presentava inizialmente e che comunque non era di poco conto, era legato al fatto che, essendo una modifica al software originale del telefono, necessitava che gli utenti interessati al porting, procedessero al ROOT del terminale (ovvero procedessero allo sblocco totale del terminale, che pero’ faceva decadere la garanzia).Questo vincolo obbligatorio, spinse molte persone a soprassedere dall’attuare la modifica, facendo si che si accontentassero, di ciò che offrivano loro, la fotocamera ed il software di serie. Ora però, dopo diversi mesi di implementazioni e test, gli sviluppatori sono andati avanti e sono arrivati al punto in cui hanno reso possibile, per tutti gli utenti che posseggono dei terminali Android, compatibili con i protocolli camera2API, installare la Gcam sullo smartphone, semplicemente tramite l’apk e quindi senza invalidare la garanzia!
Come detto, l’app Gcam non richiede nessuna procedura particolare. Basta scaricare l’APK e installarlo manualmente sul vostro smartphone: se siete interessati a provare questo porting della Google Fotocamera non dovete fare altro che seguire questo link e selezionare l’APK più recente e soprattutto adatto al vostro terminale. Se avete dubbi su quale app installare, potete anche ricorrere all’aiuto di un app chiamata GCamator.
Questa app infatti, offre la possibilità di installare la versione di Google Fotocamera più adatta per il vostro smartphone cercando su un database remoto su cui si trovano le versioni relative a tantissimi dispositivi. Sicuramente non troverete sull’app, tutte le versioni adatte a tutti gli smartphone in commercio, ma vale comunque la pena, provare a vedere se il vostro è nel suo database, se non siete esperti e se non volete ricorrere a dei tutorial per installare la Gcam sul vostro terminale.
Gcamator la trovate direttamente sul Playstore cliccando sul nome dell’ app.
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