Antenne ben drizzate. Massima attenzione quando si compra un gioco di plastica per i nostri figli. Una nuova ricerca di alcuni scienziati danesi, coordinati da Peter Fantke (professore DTU Management) e il dottorando Nicolò Aurisano, ha scoperto che ci sono più di 100 sostanze chimiche presenti nei materiali di molti giocattoli di plastica, che possono comportare possibili rischi per la salute dei bambini.
Lo studio è stato sviluppato dagli scienziati del Dipartimento di tecnologia, gestione ed economia dell’Università tecnica della Danimarca, in collaborazione coi colleghi del Dipartimento di Scienze della salute ambientale dell’Università del Michigan e della Divisione Economia del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. I risultati dello studio sui giocattoli di plastica – si auspica – potrebbero portare a normative internazionali più severe, di quelle attualmente vigenti.
Giocattoli di plastica: i pericolosissimi ftalati, ritardanti e plastificanti
“In generale le plastiche morbide causano una maggiore esposizione a determinate sostanze chimiche nocive”. Così parlò Peter Fantke.
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“L’esposizione all’inalazione domina l’esposizione complessiva dei bambini, perché i bambini di solito inalano sostanze chimiche che si diffondono da tutti i giocattoli nella stanza, mentre di solito toccano solo un giocattolo alla volta”.
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Diversi prodotti chimici utilizzati nei giocattoli di plastica (in diverse parti del mondo) sono dannosi per la salute umana, tuttavia è sempre più difficile per i genitori capire come evitare i giocattoli di plastica dannosi.
“Su 419 sostanze chimiche presenti – continua Fantke – abbiamo identificato 126 sostanze che possono potenzialmente danneggiare la salute, a causa del cancro o per effetti non cancerogeni, inclusi 31 plastificanti, 18 ritardanti di fiamma e 8 fragranze”.
I regolamenti si differiscono da Paese a Paese e non esiste un accordo internazionale su quali sostanze debba essere vietato l’uso nei materiali dei giocattoli.
Per la maggior parte, i regolamenti e gli elenchi internazionali di “sostanze chimiche preoccupanti” si concentrano solo su determinati gruppi di sostanze con proprietà nocive note, come gli ftalati, ritardanti e plastificanti, ma non coprono la più ampia gamma di sostanze chimiche presenti nei giocattoli di plastica.
“Abbiamo combinato il contenuto chimico riportato nei materiali dei giocattoli di plastica con le caratteristiche dei materiali e i modelli di utilizzo dei giocattoli, ad esempio per quanto tempo un bambino gioca normalmente con un giocattolo, se lo mette in bocca e quanti giocattoli si trovano in una famiglia per bambino”. Nicolò Aurisano si spiega.
“Abbiamo utilizzato queste informazioni per stimare l’esposizione utilizzando modelli di bilancio di massa ad alto rendimento e confrontando le dosi di esposizione con dosi al di sotto delle quali non vi è alcun rischio inaccettabile per i bambini“. Da qui quel dato di 126 sostanze potenzialmente pericolose: un numero preoccupante elevato infinite volte all’infinito per chi vuole comprare un giocattolo di plastica a un bambino.