L’ultima indagine di Deloitte conferma la popolarità dei dispositivi digitali tra gli italiani, rivelando i modi d’uso e le abitudini
Tutto passa attraverso uno smartphone. Uno strumento che, sin dal suo avvento, ha cambiato e non poco la nostra vita e il nostro approccio con ciò che ci circonda. Da minuscolo dispositivo da infilare dentro qualche indumento, il telefonino si è evoluto nel corso degli anni, sino al punto da diventare quasi indispensabile. È cresciuto di dimensioni e di potenza, e da prodotto di riferimento per chiamare e mandare messaggi, si è trasformato come principale porta di accesso al mondo connesso a Internet. E ha trascinato il successo dei dispositivi digitali.
L’ultima indagine di Deloitte conferma la popolarità degli smartphone tra gli italiani, prendendo come punto di riferimento oltre 1 mila interviste a persone di età tra i 18 e i 75 anni. Il risultato del Digital Consumer Trends Survey 2021 è praticamente scontato: l’uso del cellulare è in crescita, ma lo è anche ciò che ruota attorno agli smartphone. Lo dimostra soprattutto la popolarità acquisita dai dispositivi indossabili, fino a poco tempo presenti in appena il 10% degli intervistati. Un numero che, secondo le indagini della fonte, è raddoppiato in appena 4 anni, a tal punto da salire al 25% nel 2021.
L’uso dei wearable ha contagiato la Gen-Z, ma sta facendosi largo anche in una fetta più ampia di utenti: un italiano su quattro ne possiede uno. Prodotti versatili, utilizzati soprattutto per monitorare la propria attività fisica: il 64% ha infatti dichiarato di averne preso uno per monitorare il numero di passi effettuati, il ritmo del sonno o il battito cardiaco. Un dato, quest’ultimo, che cresce soprattutto per la Gen-Z (86%), mentre tra gli over 65, soltanto 1 su 2 ha affermato di utilizzare il proprio smartwatch per questi aspetti.
L’analisi di Deloitte conferma anche la crescita delle applicazioni per la salute mentale. In particolare, la spesa per acquistare tali contenuti potrebbe arrivare a sfiorare nel 2022 i 500 milioni di dollari.
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Dispositivi digitali e pagamenti
E poi c’è l’intrattenimento, cresciuto soprattutto grazie all’emergenza pandemica. L’utilizzo di servizi di streaming on demand ha toccato il 63% nel 2021, con un incremento registrato proprio in corrispondenza del lockdown e delle restrizioni alla circolazione. A guidare la diffusione dei contenuti video in streaming sono soprattutto gli over 65, per i quali si è registrato un tasso di crescita superiore rispetto al totale della popolazione.
Bene anche i videogiochi, ma l’uso dei dispositivi digitali ha abbracciato anche il settore dei pagamenti: quattro intervistati su cinque dichiarano di utilizzare lo smartphone per acquistare un prodotto online, e a far da traino al successo dei pagamenti digitali sono soprattutto i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. In ogni caso, l’utilizzo dell’home banking attraverso i dispositivi mobili è diventato ormai un fattore: l’83% dei rispondenti ha dichiarato di controllare il proprio conto corrente dal cellulare, mentre il 73% afferma di fare altre transazioni.
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Infine, le piattaforme social. Se l’uso di social media e app di messaggistica è sempre più diffuso, il 22% degli intervistati sostiene di aver smesso di utilizzare una piattaforma social, o in via temporanea oppure in via definitiva. I motivi possono essere diversi, ma dietro all’insoddisfazione si registra soprattutto la stanchezza di contenuti (35%), la presenza eccessiva di fake news (25%) e i risvolti negativi alla propria privacy (21%).